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Roma, una sera al ristorante Il Piccolo Mondo

Post dal blog di EAU e Davide Aiello

Roma, una sera al ristorante Il Piccolo Mondo

Autore: EAU e Davide Aiello
Data: 01/02/2016 08:20:52
Roma, una sera al ristorante Il Piccolo Mondo

 

Domenica sera a Roma. Non in una Roma qualsiasi. Parliamo della Roma che è stata della "Dolce vita". La Roma del Centro storico,  delle passeggiate - il cosiddetto "struscio" - dei locali di lusso, degli aperitivi e delle cene.

Un mondo a parte. Un angolo della città eterna che, anche in questi anni di confusione e di crisi, rimane bella e intrinsecamente vicina al meglio di quegli anni '50 e '60 che fecero grande il nostro paese.

E' da qui che parte il nostro viaggio enogastronomico fra i migliori ristoranti di Roma.  Vi parleremo dei ristoranti, delle trattorie, dei locali multi etnici che offrono, ai cittadini romani e ai tanti turisti che transitano 365 giorni l'anno per le strade della Città eterna, un'esperienza di gusto, unica e indimenticabile.

E se si parla di Dolce Vita parliamo di Via Veneto, e corre l'obbligo di conoscere un ristorante, che fa parte della tradizione non solo culinaria ma anche storica della Capitale.

Stiamo parlando del ristorante "Il Piccolo Mondo", nato nel lontano  1954 come mescita di vini dei Castelli Romani, ma che intorno all'inizio degli anni '60 - contemporaneamente all'exploit della Dolce Vita romana - si trasformò in ristorante, e iniziò a ospitare una clientela di varia nazionalità, affascinata dai sapori tipici della tradizione romanesca.

Col passare del tempo, il Piccolo Mondo si è attestato fra i migliori locali della Capitale, di respiro internazionale ma sempre conservando le ricette tradizionali che sono il fiore all'occhiello del locale e rappresentano la sua tipicità.

Il Piccolo Mondo ha riaperto i battenti lo scorso 28 Gennaio, dopo una pausa necessaria a realizzare alcuni lavori di ristrutturazione.

Lo abbiamo visitato per voi, per iniziare questo viaggio nell'arte enogastronomica romana e rendervi, nella maniera più onesta e dettagliata, le nostre esperienze e impressioni.

Non appena si arriva, l'accoglienza educata ma calda - da parte del personale - sono il primo impatto notevolmente positivo. In un periodo storico come quello in cui viviamo, anche l'accoglienza ha la sua importanza. L'educazione non è mai un optional.


I caratteristici muri bianchi grezzi, le luci sapientemente collocate, le poltrone di pelle...Tutto riporta a un ambiente chic ma anche informale, grazie alla presenza del titolare, Stefano Ajelli, che è in grado di far respirare un'atmosfera amichevole quel tanto che basta per farti sentire a tuo agio. Ajelli ha la capacità di entrare immediatamente in contatto con i suoi ospiti, ed è ciò che fa un buon ristoratore, che sa metterti a tuo agio, non solo accoglierti e proporti i piatti del menù, ma anche per manifestarti qualcosa che va oltre, gli si legge in viso...

Dopo l'impatto visivo, arriva quello sensoriale, che tocca il palato con sapori che difficilmente si dimenticano.

Ci siamo completamente affidati all'estro del gestore: una cena a sorpresa. Il livello di curiosità aumenta...

Ecco arrivare un antipasto con la classica panzanella e i crostini mozzarella e alici, che diventa un'esperienza di sensazioni che coinvolgono gli occhi e il palato: la disposizione sui piatti - assolutamente bianchi - fa risaltare la disposizione artistica di questi bocconi che promettono di essere davvero niente male, e infatti...


I carciofi alla romana si sciolgono in bocca, e i fiori di zucca alla romana si rivelano essere croccanti delizie che scoprono un'anima morbida, a conferma della capacità di rendere perfetto ogni boccone.

Passiamo ai primi e scopriamo una squisita cacio e pepe, sapientemente mantecata e con la giusta proporzione di pepe, fondamentale per la riuscita della ricetta. Molti pensano che fare una cacio e pepe sia la cosa più semplice al mondo: nulla di più sbagliato. Sono proprio le ricette più semplici il vero test che si compie su uno chef. Modulare alla perfezione gli ingredienti di un piatto basico, è da pochi. In questo caso, non c'era un granello di pepe in più di quanto servisse. E la mantecazione è perfetta.

Un assaggio di Carbonara, immancabile in un menù della tradizione romanesca, che ti riporta a sapori antichi ma presentati con la
maestria creativa dello chef - trentino ma con esperienza a tutto campo nell'arte culinaria - che propone i piatti come fossero piccoli capolavori artistici.

E poi arrivano i secondi piatti, dopo una piccola pausa trascorsa sorseggiando un ottimo Montepulciano d'Abruzzo: a parte i tradizionali saltimboccca alla romana, assolutamente da assaggiare il tonno rosso con crema di melanzane, ricoperto di riso soffiato. La tradizione culinaria incontra l'innovazione, con un briciolo di originalità, che rende unici i piatti.

Fra una chiacchiera e l'altra con Stefano Aielli, si arriva al dolce, e non si può non voler assaggiare qualcosa che ha davvero colpito inizialmente la nostra curiosità, per poi espandersi in tutta la sua bontà non appena assaggiato: il cestino di nocciole con mousse di rucotta, pistacchi grigliati e cioccolata. Talmente buono da essere indescrivibile. Un'esperienza da provare direttamente.

Insomma, la serata presso Il Piccolo Mondo è stata positiva. Non solo per le attenzioni del personale, lo stile del locale, l'amichevole accoglienza del titolare e i piatti onestamente di ottimo livello. Ciò che rimane, a cena terminata, è la consapevolezza che si può tornare in un luogo che non presenterà sorprese, se non positive.

Non è poco, in una città che sembra offrire tutto ma - alla fin fine - offre il meglio solo a chi sa dove trovarlo. Torneremo, per ritrovare un gusto, un'atmosfera, un ambiente caldo e accogliente. No, davvero non è poco.

Il Piccolo Mondo
Via Aurora,39 (Via Veneto)
Prenotazioni al numero: 06 420.160.34

http://www.ristorantepiccolomondo.it/
 


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