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Il capitalismo di sinistra e lo pseudo-socialismo di destra: 'nuove' idee per il mercato
Roma, 26 settembre 2014: Con un blitz all’apple store di Porta di Roma un gruppo di militanti dell’estrema destra capitolina ha inscenato una protesta contro l’uscita e il conseguente boom di richieste del nuovo modello della multinazionale statunitense. Durante questa manifestazione si è assistito al lancio di uova e farina sotto lo slogan “Ieri trincea e baionetta…oggi un iPhone che ti aspetta” contro gli individui in fila per l’acquisto del prodotto. Londra, 2 ottobre 2014: “La riforma del lavoro verrà realizzata entro un mese. Non sarà una battaglia ideologica né una mezza riforma bensì una grande riforma. L’articolo 18 rappresenta una scarsa libertà per gli imprenditori e questo è un problema”. Matteo Renzi. Queste sono, a parere di chi scrive, le principali notizie recenti riguardanti il mercato del lavoro nonché il mercato in senso lato all’interno del nostro paese. In primo luogo è osservabile uno storico dietrofront del premier Renzi, il quale, a soli due anni e una carica da Primo Ministro dalle sue precedenti dichiarazioni, secondo le quali la causa della scarsa competitività italiana nell’attrarre investimenti esteri non fosse da ricercare nell’esistenza dell’articolo 18 (definito come “un falso problema”), bensì nel peso preponderante della burocrazia, nonché in seguito ad esternazioni volte a ribadire la sovranità politica dell’Italia all’interno dell’UE, ha deciso di rispondere positivamente alle sollecitazioni provenienti proprio dall’Unione ed avviare una politica volta a limitare le tutele a favore dei lavoratori per favorire nuove assunzioni all’interno di una riforma, il Jobs Act, la quale, già dal nome, lascia intuire una certa esterofilia. Questa mossa rappresenta una svolta all’interno della coalizione di centro-sinistra, storicamente vicina alle sorti dei lavoratori dipendenti, ed è stata accompagnata da una cospicua mole di polemiche. Se da un lato è stato possibile assistere al definitivo spostamento a centro-destra dell’attuale esecutivo, tale da scatenare una vera e propria scissione interna al Partito Democratico, dall’altro è curioso notare come alcuni gruppi legati alla destra italiana stiano facendo le veci di una certa sinistra, idealista ed estremamente no-global e anti-USA, attualmente non pervenuta. Sebbene la protesta dell’Apple store romano abbia avuto il merito di porre l’accento su due dei principali problemi legati all’economia italiana, ossia la disinformazione di massa e la scarsa autonomia dal punto di vista merceologico; le modalità nonché gli attori attraverso i quali questa ha avuto luogo appaiono quantomeno comiche. Per questi motivi è possibile affermare che, nonostante il grande clamore a livello mediatico, negli ultimi mesi non si sia assistito ad un cambiamento notevole nella struttura del nostro paese, ad eccezione dell’inversione di ruoli tra chi acquista l’iPhone nei centri commerciali e chi protesta per l’eccessivo consumismo ed è possibile altresì affermare che se, come spesso si sente affermare, le due figure sopra citate rappresentano “il nuovo che avanza”, probabilmente la situazione è destinata a rimanere stabile anche nel lungo periodo. Il post ha ricevuto 91 visualizzazioni |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/12/2024 02:37:43 |
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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz