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Club Haus 80 's a Milano la vera festa e' revival
Dimenticate per un attimo le atmosfere dei moderni club fatte di musica martellante, tacchi alti, ragazzi in camicia e cubiste. Riportate la mente alle feste del liceo e ai must anni ’80, da Love Boat a Flashdance ai Blues Brothers. E’ questo il concept pensato dai ragazzi del Club Haus 80’s quattro giovani eccentrici provenienti dal mondo dei PR di Milano animatori delle notti nel locali. Stufi della solita solfa snob fatta di liste, privé e serate super pettinate, nel 2009 fondano una società e cominciano a fare feste nei locali di Milano come piace a loro, ispirate al periodo più divertente della disco: gli anni Ottanta. Al posto di commerciale o techno si ballano Dance 80, Italodisco, Rock, Pop, New-Wave, New Romantic. La musica si pone a cavallo tra la disco Anni 70 e quella influenzata dall’elettronica, fino ad arrivare alla prima house music dell'88-89, nu wave, italo disco, pop e trash, senza confini di sorta, da Boy George a Sabrina Salerno, passando per Depeche Mode e Samantha Fox. Le icone sono quelle immortali dei Blues Brothers, di Grace Jones, Madonna, Dead or Alive. Si salta e si canta a squarciagola sotto un soffitto pieno di palloncini. E ogni volta si sceglie di giocare con un tema diverso: c’è la serata Fluo, ad esempio, dove è necessario vestire con qualcosa di fosforescente, in omaggio alle stampe gommate e alle fascette dei mitici Eighties. C’è la serata dei Nerd, i timidi e imbranati secchioni del primo banco con gli occhialoni aggiustati con lo scotch e le camicie a quadrettoni. C’è la serata rock, omaggio a Freddy Mercury, Cure, Bon Jovi, Europe. Oppure si gioca a vestirsi da marinaretti alla Love Boat, si indossano le tutine stile Fashdance e i giubbotti alla Top Gun. Il successo è immediato e le feste del Club Haus prima escono da Milano per poi espatriare: al Piper di Roma, in Versilia, al Boujis di Londra, a Formentera. E poi nelle località di montagna più anni Ottanta: da Courmayeur a Cortina fino a Hong Kong, Shangai, Bangkok, San Paolo e Città del Messico. E adesso i giovani del Club Haus 80’s mettono radici con un locale tutto loro. Oltre al “classico” venerdì a tema anni Ottanta, lo staff ha anche pensato di proporre un sabato sera “alla londinese”, con dj internazionali e un menù musicale a base della house più ricercata degli anni Ottanta. Mentre nella seconda sala ci si lancia nella italo disco più trash. C’è il bar analcolico, dove vengono servite le migliori marche di acqua. Tanto alle feste di Club Haus ci si diverte comunque come pazzi, anche senza bere. Nel cuore della serata, scatta il momento magico, con quella che ormai è diventata la sigla “ufficiale” del gruppo: “Don’t stop me now” dei Queen, imparata a memoria e cantata a squarciagola dall’intero locale. Così come non manca il momento del lento, “Reality”, la colonna sonora del Tempo delle mele. Un inedito che oggi non si sente più in nessun locale. E il 29 novembre al Club Haus 80’s di via Valtellina a Milano debutta la festa dedicata a Genitori in blue jeans, la fortunata serie tv degli anni Ottanta che allietava il primo pomeriggio dei liceali di allora. E per una volta anche mamma e papà potranno varcare le soglie della discoteca e lanciarsi in pista. Purché indossino jeans e maglietta.
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Commento di: Charlesdus | Ip:216.144.228.130 | Voto: 10 | Data 11/06/2020 13:58:51 |
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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz