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Le balle sulla Giustizia

Le balle sulla Giustizia

Autore: Michelangelo Borri - Redazione Politica
Data: 02/06/2013 11:10:38
Le balle sulla Giustizia

Ogni anno, ogni governo sente il bisogno di annunciare l'intenzione di varare una nuova riforma della giustizia che possa finalmente risolvere gli annosi problemi dei processi interminabili.

E il nuovo governo presieduto da Enrico Letta non si è astenuto; dopo aver posto a capo del Ministero della Giustizia Anna Maria Cancellieri, unico ministro decente del governo Monti (e difatti stava agli Interni), elegge Nitto Palma presidente di commissione al Senato e inizia a invocare sorprendenti riforme per migliorare la situazione: per prima cosa la depenalizzazione del concorso esterno in associazione mafiosa, reato di cui è accusato, anzi condannato in Corte d'Appello, il co-fondatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, poi ritirata perché evidentemente impresentabile, e recentemente un DDL che prevede la sospensione dei processi per sei mesi e dei provvedimenti disciplinari per il magistrato inquirente qualora egli possa essere ritenuto non imparziale.

Innanzitutto, non si sa quali siano gli elementi a dimostrazione della parzialità del magistrato; quando anche l'opinione politica di un magistrato fosse nota, non vuol dire che questa sia la causa delle sue indagini.

Una cosa è l'opinione politica, sempre legittima, del magistrato, un'altra è l'aspetto professionale. Ci sono giudici ligi ai propri doveri e che semplicemente svolgono il proprio lavoro e giudici che non lo fanno, a prescindere dai valori politici.
 
E dunque ogni governo darebbe un indirizzo all'azione della magistratura; un governo di centrosinistra bloccherà le indagini di magistrati di destra e un governo di centrodestra bloccherà le indagini di magistrati di sinistra. In barba alla divisione dei poteri e al principio d’indipendenza della magistratura.

E soprattutto: questo risolverebbe veramente i problemi della giustizia? I problemi veri sono le lungaggini dei processi dovute ai tre gradi di giudizio, al fatto che in appello la pena può solo diminuire e al fatto che se di pomeriggio si va in un tribunale non si troverà nessuno, in quanto non si pagano gli straordinari. Sarebbe il caso di riflettere su temi seri, ma non possiamo pretenderlo da una classe politica che in vent'anni ha smontato il sistema della giustizia, rendendolo più inefficiente che mai.


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