Il New York Times lancia la notizia che forse era tra le più attese: gli Usa passano alla Cyber war. Ad essere interessati da questa nuova forma di guerra, che dovrebbe essere efficace contro i nuovi mezzi di comunicazione del nostro millennio, è l'Isis. Non che fin'ora gli Stati Uniti non avessero mai utilizzato questo approccio, solo era diretto verso Russia, Cina, Iran, Corea del Nord, paesi da cui in questi anni sono giunti gli attacchi informatici, ma ancora mai utilizzato contro il Califfato, che in questi ultimi anni si sta dimostrando più che un osso duro da sconfiggere. Non bastano i bombardamenti, non bastano gli embarghi, gli uomini dell'Isis si muovono liberamente all'interno e all'esterno delle zone controllate dal Califfato.

La campagna lanciata dagli Usa è volta a fermare i messaggi inviati attraverso la rete, che attirano reclutando nuove leve, ma anche ordini dei comandanti ai loro uomini e, cosa che si pensa indispensabile, bloccare il flusso dei soldi che serve a pagare i combattenti. L'obiettivo principale sarà minare il network di comunicazione dell'Isis hackerandolo e manipolandolo, in modo da creare sfiducia all'interno dello stesso.

L'operazione sarà fattibile grazie al Cyber command, il braccio militare della National security agency (Nsa), creato sei anni fa, ma fin'ora mai utilizzato in questo modo. A confermare l'inizio delle operazioni è lo stesso vice segretario alla difesa Usa, Robert O. Work, che commentando ha aggiunto: "Lasceremo cadere cyberbombs, non l'abbiamo mai fatto prima". Sarà un nuovo approccio spostato verso la realtà, dopo le numerose simulazioni di laboratorio.

Il presidente americano Barack Obama, ha in agenda oggi, una revisione di cosa sarà fatto per contrastare l'Isis e metterà a conoscenza anche i suoi partner europei, incontrandoli oggi ad Hannover, dove è in programma un meeting con i leader di Gran Bretagna, Italia, Francia e Germania. Secondo quanto si apprende sempre dal Nyt, questo rappresenta l'ultimo sforzo per contrastare il Califfato.