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70? anniversario della Liberazione, contestata la brigata ebrea

70? anniversario della Liberazione, contestata la brigata ebrea

Autore: Teresa.Corrado - Redazione Cronaca
Data: 26/04/2015 19:14:46
70? anniversario della Liberazione, contestata la brigata ebrea

Nel settantesimo anniversario della Liberazione, contestata, da un gruppo di sostenitori palestinesi, la brigata ebrea a Milano, mentre a Roma si rinuncia addirittura alla sfilata per motivi di ordine pubblico.

Il 25 aprile di 70 anni fa la liberazione. Uomini e donne che avevano lottato per il cambiamento, che avevano aiutato e liberato uomini e donne che venivano incarcerati per essere trasportati in campi di concentramento. La liberazione celebrata il 25 aprile non è solo la liberazione dalla dittatura, ma anche la liberazione dal razzismo che aveva fatto dell'Italia una nazione in cui i diversi, tra cui gli ebrei, venivano incarcerati e trasferiti nei campi di concentramento.

Prima di quel fatidico 25 aprile 1945, gli stessi italiani, i partigiani, che combattevano con vigore contro i tedeschi, avevano liberato e aiutato centinaia, migliaia di ebrei a sfuggire alla cattura, a rischio della propria vita. Ebrei che erano italiani e che vivevano e lavoravano da sempre nel nostro paese. Ebrei che hanno lottato con i soldati, con i partigiani, che hanno difeso la libertà e non solo loro stessi o i loro amici.

Invece, nel 2015, nei grandi festeggiamenti per i 70 anni della Liberazione, si deve assistere ad una vicenda del tutto inaudita. La brigata ebrea, che ha contribuito con uomini, feriti, morti, alla liberazione del nostro paese, ha dovuto subire insulti e cori denigratori da sostenitori palestinesi, tra la totale non presa di posizione delle forze dell'ordine e dei politici italiani. Non solo, ma a Roma la brigata ha dovuto rinunciare alla partecipazione degli eventi per evitare che quello accaduto a Milano, si potesse ripetere a Roma.

Contestati poi, da chi, in quegli anni, non era presente e non ha subito alcuna persecuzione e che quindi, se vogliamo essere fiscali, non ha nemmeno il diritto di avvalersi di queste manifestazioni per contestare quello che considera il proprio nemico. Quello che si è visto nelle piazze italiane è sicuramente la cattiva gestione della manifestazione a discapito di chi ha lottato per la libertà.

Una decisione che ha dell'incredibile, per chi ha subito l'Olocausto, per chi è stato nei campi di concentramento, per chi si è dovuto nascondere e ha subito per anni le leggi razziali. Una realtà che lascia esterrefatti per un motivo essenziale: la brigata ebrea aveva il diritto di partecipare alle celebrazioni. Essa aveva il diritto di celebrare la libertà riconquistata in Italia, il diritto di essere presente in una parte della storia conquistata con il sangue dei milioni di uomini, donne e bambini, morti in quegli anni. Un diritto che gli italiani ieri, gli hanno negato. È come se si proibisse alle brigate partigiane di centro destra, di partecipare alle manifestazioni, come se la liberazione fosse stata solo una lotta delle sinistre. Una realtà che porta a riflettere sulla sempre più pressante incisione che gruppi politici vogliono dare ad alcuni avvenimenti italiani.

In questo periodo storico che viene sempre definito come un cambiamento epocale sociale, vediamo che spesso è proprio chi dovrebbe difendere e garantire le libertà, le uguaglianze, a sottrarsi a questi compiti che sono essenziali per l'acquisizione della vera libertà.

Chi è intervenuto successivamente, è il presidente Matteo Renzi, che ha espresso solidarietà alla brigata, ricordando che "Il 25 aprile è festa di tutti, festa di liberazione nel ricordo di chi ha combattuto per la nostra libertà e la democrazia, festa di unità e non di divisione e polemica". Ma la polemica continuerà ancora a lungo per questo evento.


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