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Divorzio: come cambia il criterio di assegnazione dell'assegno di mantenimento

Divorzio: come cambia il criterio di assegnazione dell'assegno di mantenimento

Autore: Angela Urso - Redazione Attualit?
Data: 11/05/2017 07:30:38

Una rivoluzione epocale per ciò che riguarda gli assegni di mantenimento assegnati dopo il divorzio: fino ad oggi, l'entità dell'assegno di mantenimento, era calcolato in base al tenore tenuto durante la vita matrimoniale.

Una recente sentenza della Cassazione, ha ribaltato questa situazione: in pratica, entra in vigore il "parametro di spettanza", che viene calcolato in base all'eventuale indipendenza o autosufficienza economica di chi richiede il mantenimento.

Secondo la Cassazione quindi, poichè il matrimonio è "un atto di libertà e autoresponsabilita’" esso non può essere considerato una sorta di "sistemazione definitiva".

La sentenza, depositata ieri, si riferisce alla sentenza di divorzio tra l'ex ministro dell'economia del governo Monti, Vittorio Grilli e la ex moglie, un'imprenditrice statunitense.

La donna aveva chiesto un assegno di mantenimento, che le era stato negato in Corte d'Appello nel 2014, poichè - secondo la sentenza - non aveva prodotto la documentazione completa inerente la sua situazione reddituale, e valutando come, l'ex marito, abbia subito una "contrazione dei redditi" col fallimento del matrimonio.

La sentenza però, non si basa sul criterio di reddito personale della moglie, bensì sul concetto che, oggigiorno, occorre "superare la concezione patrimonialistica del matrimonio inteso come `sistemazione definitiva" visto che è "ormai generalmente condiviso nel costume sociale il significato del matrimonio come atto di libertà e di autoresponsabilita’, nonché come luogo degli affetti e di effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile. Si deve quindi ritenere - afferma la Cassazione - che non sia configurabile un interesse giuridicamente rilevante o protetto dell’ex coniuge a conservare il tenore di vita matrimoniale".


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