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Milano, Festival Illecite Visioni - 'Giovanna D'Arco - La rivolta' - 14 Ottobre

Milano, Festival Illecite Visioni - 'Giovanna D'Arco - La rivolta' - 14 Ottobre

Autore: Francesca Melucci - Redazione Cultrura
Data: 09/10/2016 09:25:31

ILLECITE //VISIONI 2016

rassegna di teatro omosessuale

 promossa da TEATRO FILODRAMMATICI di Milano

direzione artistica Mario Cervio Gualersi

Teatro Filodrammatici 

14 ottobre h 21 

compagnia pupilunari

GIOVANNA D’ARCO – LA RIVOLTA

di Carolyn Gage

traduzione Edy Quaggio

con Valentina Valsania

regia Luchino Giordana ed Ester Tatangelo

assistente alla regia Giulia Cosentino

musiche Arturo Annecchino

light designer Diego Labonia

scene Francesco Ghisu

costumi Ilaria Capanna

video e post produzione Michele Bevilacqua

foto di scena Angelo Maggio

comunicazione Francesca Melucci

produzione Hermit Crab 

Vincitore del Lambda Literary Award in Drama, The second coming of Joan Of Arc/ Giovanna d'Arco – la rivolta è il testo d'esordio di Carolyn Gage, drammaturga, performer, regista e attivista. Il testo fa rivivere Giovanna d'Arco, che ritorna per raccontarci in prima persona, senza filtri, la sua infanzia, la sua adolescenza, e le sue esperienze con i più alti livelli della Chiesa, dello Stato e delle armate militari.  E mentre Giovanna mette in chiaro i fatti riguardanti la sua vita breve e tumultuosa, un secondo racconto guadagna terreno accanto al primo: è un racconto che parla di tutte le donne, e in particolare delle donne che scelgono di esporsi e di sovvertire le tradizionali gerarchie di genere.

NOTE DELL'AUTRICE

Giovanna d’Arco – La Rivolta è stato il testo del mio “coming out”. L’ho scritta nel 1987, poco dopo essermi dichiarata lesbica, dopo la fine del mio matrimonio, dopo essere stata costretta a lasciare la mia chiesa, dopo aver risanato i miei ricordi di abusi infantili ed essermi separata dalla mia famiglia, mentre cominciavo a sentirmi una drammaturga professionista. Giovanna d'Arco –la Rivolta era un esorcismo per il mio Sé di adolescente sopravvissuta e confusa. Volevo creare un personaggio che potesse trasformare la vergogna in orgoglio, il dubbio su sé stessa in convinzione militante, e l’odio per sé stessa in un’esplosione di rabbia verso un sistema determinato a mettere le donne l’una contro l’altra, ma soprattutto contro sé stesse.

 

Carolyn Gage

NOTE DI REGIA

Tra donne  “La verità? Oh non conosce lei la verità? Non è essa un attentato a tutti i nostri pudori?” “Quando una donna possiede virtù mascoline c’è da fuggire da essa; e se non ha alcuna virtù mascolina, allora è lei stessa a fuggire da ciò” (Nietzsche)

La Giovanna di Carolyn Gage ci pone di fronte una figura di confine, irrisolta, che pur dando voce incessantemente, non aspira ad un dialogo o ad un compromesso. Questa bambina sacra, con la sua intransigente purezza, con la sua verginità giurata, fa timore come una santa, ma non lo é. La sua inaccessibilità, la sua chiusura al mondo e alle convenzioni, il suo stare ‘alla testa’ di altri uomini ma mai insieme con essi, la conduce ad una solitudine che odora di trascendenza ma che non prevede perdono o conciliazione Le sue ‘confessioni’ più private non riescono nel faccia a faccia del rapporto intimo ma solo di fronte ad un mare di facce, che sia il pubblico di un tribunale o quello di uno strano teatro post-mortem. Il suo desiderio che le donne abbiano la possibilità di ‘concepire’ un lieto fine, che non preveda il loro completo annichilimento spirituale, la porta a seguire un accidentato percorso di trasfigurazione e salvezza, dove hanno luogo strategie di lotta contro il Tempo , contro la Storia scritta dall’uomo, fino all’appropriazione delle vesti del nemico-maschio in una sorta di atto di cannibalismo rituale. Giovanna suggerita dalle Voci, intrappolate dentro di lei, ha la visione di una donna nuova, di un femminino libero e potente, a cui lei, con il suo corpo magro, arrabbiato, da qualche parte tra maschio e femmina, non può forse arrivare, ma che pre-sente con forza straordinaria. "C’è tanto dolore nell’essere strana, ma c’è anche tanto rispetto. C'è dignità nell'essere strana. Ero strana. Lo sono ancora.’’

Luchino Giordana

Odiare comporta forza, costanza, memoria. Odiare è una disciplina. Chi non vorrebbe impiegare le proprie energie in qualcosa di più divertente? Giovanna d'Arco di Carolyn Gage odia. Odia in modo incondizionato gli uomini, ma se è vero, come denuncia la Gage, che viviamo da sempre in un sistema maschilista che riserva alla donna ruoli da comparsa, non si può ignorare che lo stesso sistema ha reso vittime tanti uomini. Sono partita da qui, da questa omissione, per provare a comprendere il senso di giustizia di Giovanna e della Gage. Giovanna è e resta innanzitutto una guerriera. Ed è anche una strega. Viaggia nel tempo, dal Medioevo arriva fino a noi. Le streghe viaggiano nel tempo, figure di transizione tra un mondo arcaico e un mondo contemporaneo. Era così nel medioevo, è così oggi. Quando non c'è più spazio per un modo di essere femmina ancestrale e quando la donna rivendica questa sua natura, che la società in cui vive non riesce a leggere e controllare, ecco che le donne diventano streghe. Stregoneria altro non è che un percorso di individuazione, che riguarda la donna e allo stesso tempo la società in cui la donna vive. La società nega questo percorso. Si tratta di una spinta opposta, dall'interno verso l'esterno e viceversa: la donna per sopravvivere nella sua verità deve andare contro la società che la contiene e la società che la contiene, a sua volta, per sopravvivere deve andare contro la donna. Era così nel Medioevo, è così oggi.

La rabbia esplosiva di Giovanna, che deflagra contro lo spettatore, innesca la consapevolezza che dietro una grande rabbia c'è un amore negato, una natura frammentata, a cui è stato impedito di manifestarsi in pienezza. Giovanna è un'eroina logorroica, ipercinetica, irritante, a volte saccente, e sono questi limiti a renderla clownesca, tenera. Per comprenderla siamo chiamati a sperimentarci in un profondo e totale atto di compassione, un abbraccio amorevole che includa il disagio, la solitudine, il dolore di una donna a cui è stato negato di essere secondo la sua natura di essere. 

Ester Tatangelo                                                         

HERMIT CRAB (Pagurus Bernhardus) è un paguro senza il carapace protettivo che usa conchiglie abbandonate ogni volta che il corpo cresce, si muove su sassi e fondali marini, trascinando la conchiglia con sé. Hermit Crab nasce nel 2011, su iniziativa della regista e drammaturga Ester Tatangelo. Nel 2015, Luchino Giordana (attore e regista), Valentina Valsania (attrice e regista) ed Ester Tatangelo decidono di unire i loro percorsi, già incrociatisi in passato, fondando la compagnia pupilunari e trovando all'interno del guscio di Hermit Crab lo spazio ideale di incontro artistico. Giovanna D'Arco -La Rivolta è il primo movimento di questa coabitazione itinerante, in cui 13 professionisti del teatro e delle arti visive si ritrovano per decidere insieme, in un unico respiro, la traiettoria comune.

LUCHINO GIORDANA

Per il teatro firma due regie: "Tutto è bene quel che finisce bene" di W. Shakespeare. E “Cuore Debole” di F.Dostojevskij di cui è anche il protagonista. Come attore conta numerose collaborazioni con registi del calibro di: Luca Ronconi, Marco Sciaccaluga, Giancarlo Sepe, Fausto Paravidino, Alfredo Arias, Tim Stark, Gigi Dall'Aglio, Walter Le Moli, Roberto Cavosi, Fortunato Cerlino. Interpreta diverse fiction Rai, il film "Garage Olimpo" di Marco Bechis e "Un Milione di giorni" di Manuel Giliberti (nel ruolo di Caravaggio). Il Corto "La Sposa Perplessa" è la sua opera prima come autore e regista cinematografico insieme a Valentina Valsania.

ESTER TATANGELO

Frequenta il corso in sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia, si laurea al D.A.M.S. dell’Università degli Studi di RomaTre. Nel 2009 si diploma alla Scuola Romana di Fotografia. Fa esperienze di formazione con Ascanio Celestini; Marco Baliani; Marco Martinelli; Emma Dante; Fabrizio Crisafulli; metodo Linklater con Alessandro Fabrizi, Merry Conway. Dal 2007 inizia a collaborare - come aiuto regia, drammaturga e organizzatrice – con registi e autori del panorama italiano, in particolare avvia una collaborazione artistica con Fortunato Cerlino. Dal 2009 al 2012 organizza e dirige il TTFestival, festival di Teatro indipendente in Calabria. Dal 2014 avvia con un gruppo di attori e vocal coach un progetto, in corso, di devised theatre sulla tecnica del clown,  coordinato da Merry Conway.

VALENTINA VALSANIA

Ha una formazione artistica legata sia alla prosa che alla danza. Per il teatro di prosa lavora con Michele Placido, Gabriele Lavia, Glauco Mauri, Giancarlo Sepe, Antonio Calenda (presso il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia), Fortunato Cerlino, Pierfrancesco Favino. Per il teatro-danza collabora con Daniele Abbado, Sean Walsh, George Iancu. E' interprete della fiction Rai, e nel cinema italiano è diretta da Salvatore Nocita, Fausto Brizzi, Federico Zampaglione, Luigi Perelli, Enrico Oldoini, Aku Louimies. Scrive, interpreta e dirige il Corto "La Sposa perplessa", insieme a Luchino Giordana.

INFO

indirizzo

Teatro Filodrammatici di Milano via Filodrammatici, 1 – 20121 Milano

biglietti
INTERO SOSTENITORI € 22,00

INTERO €16,00

RIDOTTO UNICO €13,00

ai biglietti verrà applicata una prevendita pari a 1€

biglietteria

02.36727550

biglietteria@teatrofilodrammatici.eu

prevendita on line

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