Varese: imprenditore di 97 anni muore e lascia 7 milioni di euro per i bimbi malati
Una storia che profuma di buono e che forse serve a dare una visione un po’ differente dalla solita realtà che siamo in qualche modo abituati a vivere e nostro malgrado il più delle volte.
La conclusione di un’esistenza in modo degno , ricordandosi delle persone più deboli ed indifese che oltretutto devono fare anche i conti con la malattia.
Qualcosa che aiuta a non vedere le persone solo come dei manichini egoisti e spocchiosi che fanno dell’arrivismo e dell’indifferenza il loro baluardo di vita.
Bello vedere che non vale per tutti, bello vedere e sapere che molti bimbi potranno finalmente avere una vita senza grandi preoccupazioni, bello che questi eventi non vengano distrattamente ignorati.
Accade nella provincia di Varese , dove a Gennaio muore Renato Giuliani un imprenditore di 97 anni . Si scopre il tutto solo ora che le volontà espresse nel testamento si sono potute realizzare . Quasi tutto il suo patrimonio che ammonta a 7 milioni di euro viene lasciato in beneficienza a differenti associazioni dislocate sul territorio. In particolare 784mila euro per progetti a favore dei bambini ricoverati all’ospedale materno-infantile Del Ponte di Varese. I fondi sono stati devoluti alla fondazione Ponte del Sorriso e verranno utilizzati per completare una struttura residenziale che accoglierà le famiglie dei piccoli pazienti. Un gesto che ha commosso profondamente tutta la fondazione Il Ponte del Sorriso. Giuliani era nato a Milano e per anni ha svolto il suo lavoro nell’azienda di famiglia, la Ficep Spa, che ha 500 dipendenti e produce macchine utensili progettate e sviluppate dallo stesso Giuliani .
Il nipote, Alessandro Bernardini, si dice convinto che il gesto compiuto da suo zio potrebbe essere un esempio anche per altri. L’imprenditore scomparso ha dedicato la sua vita al lavoro, ritirandosi dall’attività una ventina di anni fa. Alcuni mesi prima di morire, ha fatto questa scelta dedicandosi prima ad un’attenta valutazione degli enti che ne avrebbero beneficiato premiando quelli da lui ritenuti più meritevoli.
E’ vero , si potrebbe prendere questo esempio, magari anche senza dover arrivare alla morte , e donando anche se non somme così ingenti ma ciò che si può da parte di chi è benestante, si potrebbe fare molto soprattutto in ambienti dove regna solo l’ostentazione per cose effimere destinate ad annoiare chi le possiede dopo pochissimo tempo e raccontandosi una vita che forse poi così bella da vivere non è.
Si potrebbe avere un mondo migliore , in questo caso non vi erano figli e Giuliani era vedovo quindi forse è stato più semplice prendere una decisione di questo tipo , una decisione che donerà almeno un sorriso in mezzo alla sofferenza che troppo spesso alberga in contesti dove la malattia crea solo allontanamenti e senso di abbandono e frustrazione.
Abbiamo bisogno di parentesi positive , da non strumentalizzare ma da usare solo per quello che sono , gesti che rendono migliori anche chi non li vive direttamente accendendo ancora la speranza nel mondo.
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