Recensione: 'Bella e la bestia' - Roma - Teatro Vascello
La Fabbrica dell’Attore, con Sara Borghi, Isabelle Carle, Matteo di Girolamo, Marco Ferrari, Chiara Mancuso, Valerio Russo, Pierfrancesco Scannavino, chiude in bellezza la strepitosa stagione per i ragazzi de Il Vascello, che quest’anno, ancor di più dell’anno scorso, ci ha proposto innovazione e sorpresa, prestigio e varietà, dagli spettacoli per bambini a quelli di danza contemporanea, dalla performance d’avanguardia al classico rivisitato, i lavori proposti non hanno mai deluso.
Il Teatro per i ragazzi è stato brillantemente condotto da La Fabbrica dell’Attore che con grande spirito di inventiva ha riproposto i classici d’autore infarcendoli di audace comicità e spirito creativo, rivisitando i personaggi e rendendoli più complici di un pubblico anche maturo.
Bella e La Bestia in questo senso non ha deluso le aspettative, il registro drammatico è sempre connotato da grande plasticità nei dialoghi, dai siparietti canori agli spezzoni di sarcasmo pungente e senza rinunciare alla battuta ferocemente critica nei confronti di una televisione obsoleta e decadente. Il teatro qui si rinvigorisce trasmettendo l’immediatezza della forma in un contenuto che prende spunto dal passato ma che si colora di nuova linfa per divertire i bambini ma anche i genitori. La battuta veloce, il personaggio in chiave moderna, lo stile innovativo, pungente, il tutto non manca di dare colore ad un romanticismo e ad una dolcezza che alla fine i bambini richiedono, il lieto fine che coccola gli animi di grandi e piccini.
A darne prova basti citare il personaggio della Bestia, interpretato con passione e intensità da Pierfrancesco Scannavino (la matrigna in Cenerentola per intenderci), che per un’ora cammina a testa china e fasciato dai panni della bestia, con una voce tonante capace di evocare quanto mai al meglio un caratteristico finto cattivo. Poi Marco Ferrari, il divertito e divertente papà di Bella, scanzonato, burlone, ansioso e affettuoso. Gaston è Valerio Russo, il gradasso che vorrebbe il cuore di Bella ma che aldilà dell’indifferenza non può suscitare che divertita compassione. La bontà, l’andare oltre le apparenze, il rivalutare l’intima natura umana, apprezzare i gesti gentili, riappropriarsi dei rapporti semplici, tutto questo in un messaggio spontaneo e genuino, chiudendo una stagione brillante, varia e sicuramente allegra. Ritroveremo la Fabbrica dell’Attore a Settembre all’apertura della nuova programmazione teatrale.
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