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Roma, Teatro Ghione: Barbara De Rossi e'  'Medea' - dal 15 al 24 Marzo 2016

Roma, Teatro Ghione: Barbara De Rossi e' 'Medea' - dal 15 al 24 Marzo 2016

Autore: Daniela Bendoni - Redazione Cultura
Data: 09/03/2016 10:14:00

dal 15 al 24 marzo 2016

Teatro Garage

presenta

Barbara De Rossi

in

MEDEA

Di Jean Anouilh

Traduzione di Giulio Cesare Castello

  con

Tatiana Winteler (la nutrice),  Francesco Branchetti (Giasone)

Lorenzo Costa (Creonte), Fabio Fiori (ragazzo, guardia)

Regia Francesco Branchetti

musiche  Pino Cangialosi -  scene e costumi Clara Surro

 Distribuzione pigrecodelta

Note di regia

Mettere in scena oggiMedea” di Jean Anouilh significa non solo rendere omaggio ad uno dei p grandi autori del teatro francese del Novecento, ma anche e soprattutto riscoprire un testo straordinario da ogni punto di vista, un testo in cui regna un personaggio come quello di Medea dalla enorme forza tragica, nella sua solitudine straziante, nella sua sensualità dolorosa, nel suo essere votata ad un amore che non conosce limiti, nella sua disperazione, nel suo essere travolta da un sentimento incontrollabile e nella sua rivolta alle regole. La “Medea” di Anouilh ha una struttura drammaturgica molto forte e caratteristiche specifiche ed originali che la rendono unica. In pochi testi come in questo ho trovato la perfezione della drammaturgia unirsi alla costruzione di personaggi teatrali dalla potenza tragica strepitosa e ad unindagine psicologica straordinaria.

Anouilh, mirabilmente, rende sentimenti e rapporti sempre p assoluti e universali, nella loro più scoperta quanto complessa umanità. La tragedia e la vicenda umana ed esistenziale di Medea assumono nel testo significati appunto universali e di straordinaria attualità.

La regia e lo spettacolo ricostruiranno scenicamente, visivamente, musicalmente, il mondo della protagonista e dei suoi sentimenti straordinari”, estranei, da emarginata”, la sua anima straziata e dolente, capace di piegarsi al dubbio, alla debolezza, addirittura alla tenerezza più struggente, che, secondo me, tanto ci parlerà della condizione universale della donna, pur se indagata in un esempio estremo ed eccezionale.

In scena  Medea dolorosamente emarginata vive, insieme alla Nutrice, una condizione di disperata solitudine e, ancora di più, la sua condizione di estraneità dovuta al suo esserebarbara” e diversa”  in una  lotta feroce per la sua dignità di donna e per un amore che non conosce limiti. Quando la sua dignità di donna  le verrà negata, la  vendetta sarà terribile e inaudita con  luccisione dei figli. Medea  sarà  emblema dellamore e insieme della morte e la tragedia vivrà tutta in lei e nella sua sfaccettata e travolgente personalità; accanto le sarà, in una sorta di controcanto, la Nutrice, personaggio di straordinaria importanza; e poi Giasone, mirabilmente disegnato da Anouilh  nei suoi accenti e aspetti più “umani” ; un Giasone  stanco degli eccessi e del peso di una passione ormai per lui  troppo grande. Creonte sarà, infine, lincarnazione di un potere fatto di regole che niente e nessuno può mettere in discussione, pena la rottura di equilibri troppo importanti e la dissoluzione di tutto un mondo. La regia e lo spettacolo hanno l’intento e l’obbiettivo di restituire al testo la straordinaria capacità, attraverso la voce di Medea e degli altri personaggi, di parlare, di evocare, difar apparire” un mondo di passioni estreme, di paure, di incubi, di umane debolezze, di solitudine, di lotta disperata per la propria dignità, di forze oscure, misteriose, magiche ed arcane, di pulsioni innominabili, di violenza, in cui tutti noi finiremo per trovare, attraverso la parola di Anouilh, il nostro presente p dilaniato, il nostro oggi cosi travagliato, sia che si parli di rapporti umani, che di guerre, che di contrapposizione fra culture, che di esuli, che di lotta per il potere, che di eventi straordinari” di violenza oppure di  dolore o di sofferenza, che sembrano talvolta evocare il mito  e gli straordinari personaggi mirabilmente disegnati dalla penna di Anouilh.

                                                                                                                             

Francesco Branchetti

Tutta la programmazione sarà accessibile anche a spettatori non vedenti e sordi che, grazie al Ghione, possono da alcuni anni, vivere l'esperienza del teatro.

info: Teatro Ghione, via delle Fornaci 37, 00165 Roma – tel. 06 6372294 – 06 39670340, fax 06 39367910 – info@teatroghione.it

Direzione artistica: Roberta Blasi

 


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