Ancora un femminicidio, ancora la follia che prende il sopravvento della ragione e ancora morte. Questa volta è accaduto ad Albano Laziale, alle porte di Roma, ma l'atrocità del gesto lascia sgomenti anche per il luogo scelto dall'omicida, dinanzi alla scuola primaria di via Rossini e per lo più intorno alle 16.30, orario di uscita da scuola.

A compiere il folle gesto Luigi De Michele, 49 anni, carabiniere della Stazione Ville Pontificie, la vittima sua moglie, Carmela Mautone di 47 anni, insegnante precaria entrambi originari del napoletano. I due, come tante coppie, erano in fase di separazione da due anni, per scelta della donna. L'uomo, però, non aveva mai accettato questa situazione e non si rassegnava a doversi separare dalla moglie dopo oltre vent'anni di vita insieme.

Così De Michele ieri pomeriggio si è recato dinanzi alla scuola dove sapeva lavorasse la moglie, da soli tre giorni, come insegnante. Incurante della presenza di genitori, bambini e colleghi della donna, l'uomo, con una scusa l'ha portata in una zona in disparte. Lì ha estratto la sua pistola d'ordinanza, una calibro 9,21 e ha sparato alla donna alla testa. Poi ha rivolto l'arma contro sè stesso e ha sparato ancora. L'uomo è morto intorno alle 18.00 dopo essere stato trasportato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Albano.

I due erano in fase di separazione e il folle gesto sarebbe stato causato dalla non accettazione dell'uomo di questa nuova situazione personale. La coppia lascia due figli di 14 e 17 anni che vivono a Castel Gandolfo. Secondo le testimonianze di chi li conosceva, la loro era una famiglia per bene, tranquilla. Lui aveva lavorato al Nucleo Investigativo di Velletri e da qualche anno si occupava della sicurezza delle residenze del papa in zona, prestando servizio presso la stazione Ville Pontificie. La donna, invece, docente precaria, era considerata una madre affettuosa e premurosa.