Maltempo: ritrovato il corpo di uno dei due dispersi
È stato ritrovato il corpo di uno dei due dispersi a causa del maltempo. A confermarlo fonti del Soccorso Alpino, dopo aver recuperato un corpo a pochi chilometri a Nord della frazione Biana, non distante da dove è stata rinvenuta l'auto, una Jeep Cherokee. L'auto era stata ritrovata intorno alle 13 e le ricerche si erano concentrate nei pressi della stessa, per ritrovare i corpi delle vittime. Si pensa che il corpo sia di Luigi Agnelli, l'uomo di 43 anni che era in auto insieme al padre, Filippo, di 67 anni. Adesso le ricerche sono concentrate sul secondo uomo.
I due, padre e figlio, di Bettola, erano in viaggio verso una clinica di Como, dove Filippo Agnelli si sarebbe dovuto sottoporre ad un intervento, ma non sono mai arrivati a destinazione. L'allarme è stato dato immediatamente, ma le ricerche sono state contrastate anche dal maltempo.
Eppure quella mattina, prima di mettersi in viaggio per raggiungere Como, Luigi aveva postato sul proprio profilo Facebook all'alba, un messaggio di speranza, di ringraziamento per quello che non era accaduto: "Mi è straripato il Nure in faccia... Sommerso da un fiume d'acqua ... Ho rischiato di rimanerci. Ora so cosa provano e hanno provato le vittime dei fiumi in piena. Terrore... Grazie ai miei Angeli". Sperava di aver superato il peggio Luigi Agnelli, titolare di un negozio di fiori al centro di Piacenza. Sperava che quella sarebbe stata la sua peggiore avventura e, se era sopravvissuto a quella, almeno per quel giorno, tutto sarebbe stato positivo.
Con sollievo, probabilmente, si è messo alla guida della sua Jeep per accompagnare il padre in ospedale pronti ad affrontare anche quella nuova sfida. Invece i due in ospedale non sono mai arrivati. Lungo la strada, probabilmente, sono stati risucchiati dal cedimento della strada provinciale di Recesio, che per decine di metri è stata devastata dalla furia delle acque del Nure. Una potenza di devastazione di fronte alla quale gli uomini non possono nulla.
Un'altra delle vittime di questo maltempo, è un vigilante di cinquantasei anni, Luigi Albertelli di Pontedellolio. Lavorava presso l'istituto di vigilanza di Ivrea e la scorsa notte era a lavoro quando la furia del Nure ha colpito la sua auto si servizio. Il suo corpo è stato ritrovato, come la sua auto, presso una delle zone che l'uomo stava controllando.
L'altra notte in molti sono stati i salvataggi, le tragedie sfiorate, ma anche i morti, di cui si sta facendo la conta. Si contano anche i danni, ingenti, come la paura. In poco meno di quattro ore, sono caduti 320 mm di pioggia. Un dato che anche la Protezione Civile dell'Emilia-Romagna ha definito eccezionale. Un evento che, ormai, è routine nelle nostre zone e che continua a provocare danni e morti. L'eccezionale ondata di pioggia ha allagato case, cantine, negozi, isolato intere frazioni, allagato e distrutto raccolti, distrutto strade. Ha provocato anche blackout elettrici, ha fatto saltare tubature di gas e acqua, ha reso muti i telefoni.
Oggi il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha raggiunto le zone colpite dal maltempo, mentre la Giunta ha deciso di stanziare fondi straordinari e chiedere lo stato di calamità naturale per venire in contro ai disagi. I geologi, intanto, si scontrano contro le "eccezionali piogge" che procurano solo ingenti danni, dando la colpa all'urbanistica italiana. Secondo Gabriele Cesari, presidente dell'Ordine dei geologi dell'Emilia-Romagna, ha dichiarato che "quanto accaduto si ripeterà presto anche in altre città". Il paese, infatti, consuma 8 metri quadrati di suolo al secondo e, in questa classifica negativa, la regione Emilia è fra i primi posti.
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