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Inghilterra e Francia: i migranti priorita' europea e internazionale
La situazione a Calais si complica. Lottare contro gli immigrati che non si fermano dinanzi a nulla e che cercano di raggiungere l'Inghilterra sembra la lotta di Davide contro Golia. Sono migliaia i profughi che stazionano ormai da settimane a Calais nei pressi dell'Eurotunnel che collega la Francia alla Gran Bretagna, pronti a salire su treni, autocarri, bus, per passare lo stretto. C'è pure chi prova a farlo utilizzando le proprie gambe. Una vera e propria ricorsa verso la speranza.
Gli immigrati clandestini si spostano dalle coste italiane e greche verso le loro mete e da adesso non sono più un problema solo italiano, ma "una priorità europea e internazionale". A confermarlo, sulle pagine domenicali del Sunday Telegraph sono i ministri degli interni inglese Theresa May e francese, Bernard Cazeneuve. Il loro è un richiamo alla crisi dell'immigrazione, che dopo le lunghe attese italiane, si sposta sui lidi dell'Europa del nord, vere mete di questi viaggi disperati.
Anche in Francia e Inghilterra scoppia la polemica dei migranti, delle strutture atte ad accoglierli, sempre hotel di lusso, che offrono tre pasti al giorno e 35 sterline a settimana, ma sono anche le polemiche dei blocchi, dell'affrontare "il problema alla radice". Un problema che proprio l'Inghilterra e la Francia, non hanno, volutamente, affrontato nei mesi scorsi, dove la cooperazione era stata richiesta per frenare il flusso, o, almeno, distribuire tra i paesi europei la maggior parte dei richiedenti asilo.
Montano le proteste, si alzano i toni "inorriditi" dei politici che vedono nella questione un modo per continuare a fare campagna elettorale. Calais sembra la Lampedusa di questi ultimi anni, la Ventimiglia di questi ultimi mesi. Ma lì le cose sono appena cominciate.
Ci si guarda intorno e alla fine si scopre che la nostra Europa ha perso qualcosa di importante, ha perso il suo significato umano. Tuona contro i media e i politici che strumentalizzano questa situazione, anche la Chiesa d'Inghilterra che non risparmia le proprie critiche a David Cameron. Le parole utilizzate dal vescovo di Dover rilasciate dall'Observer, non lasciano spazio a retoriche rivolte al premier britannico e a politici che "hanno dimenticato la propria umanità" mentre i media "diffondono una tossicità" che istiga l'opinione pubblica contro gli immigrati. Non si fermano le proteste nemmeno da parte del reverendo Trevor Willmott che non si lascia intimidire e incalza, "dobbiamo riscoprire cosa significa essere un essere umano
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