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Roma: cordata umana contro l'arrivo di un gruppo di rifugiati

Roma: cordata umana contro l'arrivo di un gruppo di rifugiati

Autore: Carola De Blasi - Redazione Cronaca
Data: 17/07/2015 12:28:23

Casale San Nicola, periferia Nord della Capitale: un gruppo di residenti è sceso in piazza in segno di protesta contro l'arrivo di circa 100 rifugiati che dovranno alloggiare presso il centro di accoglienza ricavato all'interno della ex scuola Socrate.

Proprio all'incrocio con la via Braccianese, è stato allestito un presidio. La Polizia si è recata sul posto, con un blindato e anche Vigili del Fuoco e urbani stanno controllando la situazione.

Una cittadina che fa parte del comitato dei residenti ha dichiarato:  «Noi i rifugiati non li faremo passare ma la polizia minaccia di usare la forza se necessario»

I cittadini facenti parte del presidio hanno bloccato l'accesso a tre furgoni e a un SUV del reparto mobile della Polizia. All'urlo: "Abuso di potere" e con le mani alzate hanno formato una catena umana per sbarrare l'accesso alla strada che porta alla ex scuola Socrate e non hanno intenzione di far passare nessuno. Il gruppo intona l'inno d'Italia. Le Forze dell'Ordine stanno tentando di trovare un'accordo con i residenti.

Si è verificato un incidente, ancora poco chiara la dinamica, quando una mini di colore scuro, in uscita dal comprensorio di San Nicola,  ha forzato il blocco umano, travolgendo le persone e ferendo a un ginocchio una signora anziana. L'auto è stata subito bloccata dalla Polizia.

Ai cittadini si sono uniti alcuni militanti di Casapound che accusano: «Nello spiazzo davanti alla struttura che dovrebbe ospitare i rifugiati, dove i cittadini sono in presidio permanente da quasi tre mesi, sono arrivati i blindati delle forze dell’ordine. Le 250 famiglie del piccolo comprensorio tra la via Braccianese e la Storta, al confine tra XIV e XV Municipio, ritengono non solo l’edificio e la zona - molto isolata - inadeguate all’accoglienza, ma temono che l’arrivo di cento migranti su una popolazione di poco più 400 persone, finisca col diventare una vera e propria “invasione”, ingestibile dal punto di vista della sicurezza. Per questo sono determinati a non smettere di lottare neanche adesso, quando di fronte a loro vedono schierate con grande imponenza di mezzi le forze dell’ordine. Una protesta pacifica, certamente, ma che non si arresterà fino a quando non si avrà la certezza che Casale San Nicola resterà a loro».

 

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