Sospensioni per bullismo, le mamme si ribellano alla preside
Il caso scoppia in un liceo di Cuneo, dove quattordici ragazzi, dopo una gita scolastica, sono stati sospesi e hanno ricevuto un quattro in condotta dalla preside della scuola per bullismo. Fin qui tutto nella norma e nelle piene funzioni della preside, che, avrebbe anche potuto far scattare una denuncia nei confronti dei ragazzi coinvolti. La preside, scoperto il misfatto, non ha lasciato correre e alla fine ha deciso di optare per un provvedimento interno, senza coinvolgere le autorità. Eppure il fatto è grave. In una stanza d'albergo, dove alloggiano i ragazzi in gita scolastica, dopo aver bevuto e scherzato, denudano un loro compagno e lo ricoprono di caramelle e dolciumi, il tutto filmato da un altro compagno che fa girare il video, fino a quando arriva alla preside e al padre del ragazzo. Da qui scatta il provvedimento della preside. Qualcuno lamenta l'assenza dei professori, ma nelle camere vige anche la privacy a cui, gli stessi genitori, tengono molto, come professori e alunni stessi.
La notizia, fuoriuscita dalla scuola, è arrivata al quotidiano La Stampa, che immediatamente la pubblica. Anche fin qui nulla di strano, perchè la notizia deve e può essere pubblicata, in fondo è una notizia. Solo che alla redazione del quotidiano cominciano ad arrivare telefonate da parte di genitori che commentano l'accaduto annunciando che la redazione ha sbagliato, che il fatto non è accaduto come il quotidiano ha raccontato, perchè in fondo era solo uno scherzo, una ragazzata. Non solo, ma in una telefonata, la mamma ha definito grave la scelta della preside, che ha messo il voto in condotta a quattordici studenti, sospendendoli e non facendoli accedere ai programmi per prepararsi a casa, condannandoli ad essere bocciati. "Una rovina per molti", hanno aggiunto.
È si, la scuola è proprio una rovina per molti. Non ci sono soldi per mandarla avanti, ma se i figli distruggono suppellettili per gioco, o allagano, oppure deturpano l'edificio, si tace per evitare di incorrere in sanzioni. Se i professori mettono brutti voti, le note e sospendono la colpa è sempre loro che non sanno fare il mestiere di insegnante. Se la preside sospende per atti di bullismo, non è giusto, in fondo sono ancora ragazzi.
È proprio la condotta dei genitori, però, a voler far passare episodi di bullismo, di maleducazione, di prepotenza come cose normali, che sta modificando la nostra società. Questi genitori che coprono i propri figli, difendendoli a spada tratta, sono quelli che alla fine si ritroveranno giovani incapaci di vivere e soprattutto di prendersi le proprie responsabilità. Un sistema, questo, che ritroviamo ben visibile anche nella nostra giustizia. Non si riesce a comprendere che da una nostra azione, ne derivano altre e se una persona sbaglia, è giusto che paghi. Quindi, se i ragazzi hanno fatto qualcosa di male, è giusto che siano stati sospesi e che le loro azioni siano punite con una sanzione grave quanto lo è l'azione commessa.
Il bullismo, individuato da alcuni genitori come "cameratismo", è quello che va debellato dalla comune accettazione di tutto. Possono anche essere dei ragazzi, ma a loro va insegnato che c'è un limite allo scherzo, che la dignità umana non va lesa, che i nostri compagni non sono i nostri burattini, che il rispetto sta alla base della convivenza umana, che prevaricare sugli altri non è sinonimo di bravura, ma di disonestà. Certo, saranno tutti paroloni che in queste famiglie non verranno citati, ma sicuramente la scuola deve rendere sue. Sono parole che devono far crescere, perchè il buonismo usato fino ad ora, non ha permesso a questi ragazzi di comprendere cosa significhi essere cittadino e soprattutto un umano. Il fallimento più grande, il buonismo, lo ha fatto con i genitori di questi ragazzi, che nonostante età ed esperienze, non sono riusciti a comprendere l'importanza delle relazioni umane.
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