Legge salva Ilva: la Camera approva
Con 284 sì, 126 no e 50 astenuti la Camera oggi ha approvato la conversione in legge del decreto varato da Palazzo Chigi prima di Natale e modificato da un maxi-emendamento nel passaggio al Senato, per salvare l'Ilva di Taranto che versa in gravi crisi economica con circa 3 miliardi di euro di debiti. Grazie alla Legge appena varata, l'Ilva può ora accedere all'amministrazione controllata per cui lo scorso 21 Gennaio sono stati già nominati dal Ministero dello Sviluppo Economico tre commissari tra cui l'ex Ministro Piero Gnudi
Con questa misura, l'Ilva potrà anche chiedere un finanziamento che verrà garantito dallo Stato Italiano per un importo fino a 400 milioni di euro che dovranno essere utilizzati per lavori atti al risanamento dell'ambiente e anche per progetti di "ricerca, sviluppo, innovazione, formazione e occupazione" così come si legge nel testo di Legge.
La Legge prevede anche che sia reso possibile il trasferimento definitivo di 156 milioni di euro da Finteca a Ilva che salderà un debito che risale agli anni '90, quando si effettuò la trasformazione dell'impresa da statale a privata.
Inoltre, si rende possibile la trasformazione di 1,2 miliardi di euro sequestrati alla famiglia Riva, titolare al 90% dell'Ilva e condannata durante un'inchiesta per truffa ai danni dello Stato, in altrettante obbligazioni. Tale misura è stata suggerita dalla Procura di Milano per poter scongelare la somma in gran parte bloccata presso alcune banche svizzere e renderla disponibile per mettere in atto progetti utili al risanamento ambientale che dovranno essere completati entro la metà del 2016
Si sospendono poi le cifre che le imprese di trasporto e altre piccole imprese creditrici di Ilva avrebbero dovuto versare all'erario e sarà anche possibile accedere al fondo di garanzia per una somma pari a 35 milioni per sostenere l'accesso al credito.
In ogni caso, rimane fumiginosa la questione del rilancio produttivo dell'Ilva che ogni mese subisce emorraggie economiche di una certa entità e bisogna anche considerare che l'altoformo principale dovrà essere tenuto spento per alcuni mesi per consentire lavori di ristrutturazione
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