Morte naturale per Carmine Schiavone
La morte di Carmine Schiavone il pentito del clan dei Casalesi, è avvenuta in modo naturale. A confermare il tutto l'autopsia effettuata oggi, che pone fine anche a improbabili sospetti sulla fine del più famoso pentito di camorra. Secondo le indiscrezioni che sono giunte ai giornali, i medici legali avrebbero effettuato l'autopsia non riscontrando alcuna negligenza da parte del personale medico e paramedico che si era occupato del pentito. L'uomo, infatti, era stato ricoverata all'ospedale di Viterbo ed è deceduto domenica scorsa, per un malore, immediatamente imputato ad un attacco cardiaco.
Per avere la certezza di una morte naturale, bisognerà aspettare i risultati degli esami tossicologici che arriveranno nei prossimi giorni. Fino ad allora nessuno si sentirà di confermare o meno la tesi della morte naturale.
Sicuramente Carmine Schiavone era un pentito più che scomodo. È solo grazie alla sua testimonianza e alle prove che l'uomo ha potuto presentare in aula che si è aperta una vera e propria lotta nella "Terra dei fuochi". Quello che prima era un fatto conosciuto a molti ma senza prove certe, con la testimonianza di Schiavone ha avuto risvolti importanti. Le sue deposizioni permisero alle forze dell'ordine di organizzare un maxiblitz che portò all'arresto di 136 persone affiliati al clan dei Casalesi, in quel periodo al comando di una delle zone più difficili del napoletano.
Schiavone collaborava con la giustizia dal 1993, ma solo nel processo "Saprtacus" potè esprimere tutte le sue accuse, centro fondamentale dell'intera accusa contro il clan di cui aveva fatto parte fino al pentimento. Grazie alle sue accuse furono catturati e condannati il cugino Francesco Schiavone detto "Sandokan", Michele Zagaria e Francesco Bidognetti ritenuti la cupola del clan dei Casalesi. Insieme a loro vennero condannate anche 30 persone.
Si parlò ancora di Carmine Schiavone quando nel 2008 la polizia accostò il nome del pentito come organizzatore di un attentato nei confronti di Roberto Saviano, cosa che non avvenne mai. Uomo che non si nascondeva nemmeno alle telecamere, concedendo, in questi ultimi anni, numerose interviste sul problema della spazzatura e del traffico illecito di rifiuti nella Terra dei Fuochi.
L'articolo ha ricevuto 848 visualizzazioni