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Gianni Alemanno indagato per associazione mafiosa. Scoperta rete di tangenti e appalti truccati

Gianni Alemanno indagato per associazione mafiosa. Scoperta rete di tangenti e appalti truccati

Autore: Giulia Buongiorno - Redazione Cronaca
Data: 02/12/2014 12:37:42

In una maxi operazione della Procura di Roma e dei Ros, Gianni Alemanno, ex sindaco della Capitale, rientra fra gli indagati per associazione mafiosa insieme a Massimo Carminati, ex terrorista nero.

37 gli ordini di custodia cautelare emessi, 28 dei quali sono stati notificati in carcere. Di seguito la lista dei 37 nominativi:

In carcere:  Massimo CARMINATI, Riccardo BRUGIA, Roberto LACOPO,  Matteo CALVIO,  Fabio GAUDENZI,  Raffaele BRACCI,  Cristiano GUARNERA,  Giuseppe IETTO,  Agostino GAGLIANONE,  Salvatore BUZZI,  Fabrizio Franco TESTA,  Carlo PUCCI, Riccardo MANCINI,  Franco PANZIRONI,  Sandro COLTELLACCI,  Nadia CERRITO,  Giovanni FISCON,  Claudio CALDARELLI,  Carlo Maria GUARANY,  Emanuela BUGITTI, Alessandra GARRONE, Paolo DI NINNO,  Pierina CHIARAVALLE,  Giuseppe MOGLIANI,  Giovanni LACOPO, Claudio TURELLA,  Emilio GAMMUTO,  Giovanni DE CARLO,  Luca ODEVAINE,  

Ai domiciliari:  Patrizia CARACUZZI, Emanuela SALVATORI, Sergio MENICHELLI,  Franco CANCELLI, Marco PLACIDI, Raniero LUCCI,  Rossana CALISTRI,   Mario SCHINA 

Le indagini - coordinate dal Procuratore Capo Giuseppe Pignatone - hanno portato alla scoperta di un vero e proprio sistema mafioso avviato al fine di aggiudicarsi appalti pubblici che vedono coinvolti politici e funzionari che operano nella Capitale.

Molte le infiltrazioni in special modo da parte del mondo imprenditoriale che per anni si è aggiudicato con estrema facilità appalti pubblici da parte del Comune di Roma persino per la realizzazione di centri di accoglienza per immigrati e campi nomadi.

Estoersione, usura, associazione di stampo mafioso i reati ipotizzati, oltre alla turbativa d'asta, alla corruzione e a una lunga serie di false fatturazioni. Ma non basta, perchè nell'intricato di giro di favoritismi, si parla anche di riciclaggio e trasferimento all'estero di valuta.

200 milioni di euro è l'importo dei beni fin qui sequestrati.


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