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Brescia, contestazioni contro Renzi: scontri tra attivisti e Forze dell'Ordine

Brescia, contestazioni contro Renzi: scontri tra attivisti e Forze dell'Ordine

Autore: Valentina Stella - Redazione Cronaca
Data: 04/11/2014 11:00:58

Mattinata di scontri a Brescia tra le Forze dell’Ordine e gli attivisti del centro sociale “Magazzino 47”, in occasione dell’incontro tra il premier e gli industriali bresciani.

Gli attivisti in un primo momento hanno cercato di sfondare le barricate della polizia intorno alla Palazzoli, centro preposto per l’incontro, ma dopo il blocco da parte delle Forze dell’Ordine hanno cercato di circumnavigare il palazzo, lanciando fumogeni, petardi e pietre agli agenti che, per arrestare la furia dei manifestanti, ha anche provveduto all’utilizzo dei manganelli.

I 200 manifestanti hanno cercato inoltre di unirsi al corteo organizzato dalla FIOM, che però ha rifiutato.

Si contano due feriti: un agente della polizia e un carabiniere, entrambi non gravi e prontamente soccorsi.

Fuori dal Palazzoli ad attendere il premier erano presenti da una parte gli attivisti dei centri sociali, i Cobas e i movimenti studenteschi e dall’altra i lavoratori della FIOM, entrambi pronti a manifestare contro il Jobs Act e l’Articolo 18.

Alla vista del premier sono partiti urla, fischi e sono stati sventolati striscioni che incitano all’ “assedio contro Renzi e le sue politiche e alla tutela del sindacato”.

L’ex segretario della Fiom, Giorgio Cremaschi, indica Renzi come un avversario, non un interlocutore e aggiunge: “Bisogna far cadere questo governo, è pericoloso!”

Renzi d’altra parte, durante l’assemblea, ha dichiarato che  “si è aperta un'opportunità pazzesca, non coglierla sarebbe un errore gravissimo. Se facciamo ciò che siamo in grado, l'Italia dei prossimi anni sarà locomotiva in Europa. Ma bisogna aver coraggio di dire che è finito il tempo dei si farà: ora o mai più. Ecco il senso dell'urgenza che muove me e il mio governo.”

 

Il premier inoltre trova pieno consenso nel Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che si è rivolto a Renzi dichiarando: “Lei si è assunto il pesante fardello di far uscire l'Italia dalle secche di regole e culture sorpassate che sappiamo ci condurrebbero a un lento ma inarrestabile declino.”


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