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De Magistris non molla: 'Io non mi dimetto!'

De Magistris non molla: 'Io non mi dimetto!'

Autore: Valentina Stella - Redazione Cronaca
Data: 26/09/2014 17:43:04

Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris è accusato ad un anno e tre mesi per il reato di abuso d’ufficio in relazione all’inchiesta condotta quando era pm, “Why Not”.

Condannato in primo grado, il Sindaco rischia la sospensione in base alla legge Severino sull’incandidabilità, la stessa legge che portò alla decadenza da Senatore di Silvio Berlusconi.

De Magistris, dichiarandosi innocente e speranzoso di poter proseguire questo suo iter fino al 2016, accusa di imparzialità i giudici che hanno curato la sentenza invitando loro a dimettersi.

“Vorrebbe applicare per me la sospensione breve, in base alla legge Severino, un ex ministro della Giustizia che guarda caso è difensore della mia controparte nel processo a Roma.” Durante il Consiglio Comunale, non vengono risparmiate accuse allo Stato definito come profondamente corrotto.

Una presa di posizione netta in merito arriva da Dario Stefano, di SEL, nonché il Presidente della Giunta delle Elezioni delle Immunità parlamentari del Senato che ha guidato i lavori di prima applicazione della legge Severino nel caso Berlusconi. “Mi sono state segnalate interpretazioni discutibili del decreto legislativo n. 235 del 2012, ma il testo normativo non lascia dubbi di sorta: l’articolo 11 prevede per il sindaco che viene condannato, anche con sentenza non definitiva del reato di cui all’articolo 323 C.P. (abuso d’ufficio), la sospensione d’ufficio dalla carica”.

Stefano cita come esempi precedenti quelli del Prefetto di Brindisi nel 2014 mediante il quale è stato sospeso il sindaco di Fasano, oppure quello del prefetto di Latina del 31 ottobre 2013, che aveva procurato la sospensione del Presidente della Provincia di Latina.

La norma sembra parlare chiaro sulle sorti dell’ex Magistrato ormai Sindaco di Napoli. Se invece la sentenza dovesse risultare ingiusta, De Magistris potrà fare valere le proprie ragioni in appello, lottando per quella legalità tanto citata durante il suo cammino politico da sembrare ormai un marchio di fabbrica. 


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