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Hamilton profeta in patria, mondiale di F1 riaperto
Il mondiale di Formula1 si riapre, pur rimanendo una lotta intestina alla Mercedes: Hamilton vince davanti al “suo” pubblico sul tracciato di Silverstone, Rosberg è costretto al ritiro per un problema al cambio. Zero nella casella dei punti e per il tedesco il vantaggio sul compagno-rivale si assottiglia a 4 lunghezze, un niente se consideriamo che il divario fra quanto viene assegnato al primo e al secondo di ogni gara è di sette punti. Alle spalle il sorprendente Bottas, il finlandese della Williams è al suo secondo podio consecutivo e ottiene il miglior risultato della carriera con il team che spera di rinverdire i fasti dell’era Ralf Schumacher-Montoya, poco vincente ma spettacolare. Terzo Ricciardo, l’australiano rinsalda anche il terzo posto nella classifica iridata, praticamente il primo dei “comuni mortali”. Non molto, ma forse quest’anno non si può di più.
La Ferrari continua a latitare dalle zone alte, Alonso è solo sesto, alle spalle dell’altro padrone di casa Button e di Vettel, al termine di una tiratissima battaglia con il campione in carica, dimostrazione di tutti gli affanni del Cavallino. Sconsolato il commento dell’asturiano, che alza praticamente bandiera bianca contro i motorizzati Mercedes – cioè anche McLaren e Williams. Raikkonen invece esce addirittura al primo giro, coinvolgendo e trascinando con se fuori dalla bagarre anche l’ex ferrarista Massa, sfortunatissimo.
Praticamente al giro di boa, i numeri sono fin troppo chiari: dei nove gran premi disputati – ne mancano dieci al termine del mondiale – otto sono andati alla Mercedes ed è paradossale che nonostante il cinque a tre in favore di Hamilton su Rosberg, il tedesco sia quattro punti avanti. Si deve alla sua costanza, prima di Silverstone Rosberg non era mai finito sotto la seconda piazza, mentre Hamilton aveva già due ritiri sul “groppone”. L’inglese sogna ora un duello corpo a corpo in pista, probabilmente dalla scuderia si augurano il contrario per evitare contatti pericolosi, che per Hamilton non sarebbero nemmeno una novità, così poco avvezzo a calcoli e a risparmiarsi, spesso contro ogni logica.
Ma il nome del giorno è un altro, Valtteri Bottas da Nassola, Finlandia. Classe 1989, contare già due podi di fila con la non troppo competitiva Williams è un bel biglietto da visita verso lidi migliori, qualunque scuderia sognerebbe di proseguire una tradizione che vede i piloti finnici spesso vincenti, da Keke Rosberg a Mika Hakkinen fino al Raikkonen di pochissimi anni fa. Il mercato potrebbe infiammarsi già dall’estate, specie valutando la situazione Vettel, incalzato dal più giovane Ricciardo nel ruolo di prima guida, e quella Mercedes, se non saprà tenere a bada la rivalità Hamilton-Rosberg, con il primo non nuovo a malumori.
Hamilton che nel frattempo si gode il successo e il ritiro di Rosberg, quasi l’avesse “gufato”. Pochi giorni fa l’anglo-caraibico non sapeva spiegarsi perché i problemi tecnici finora fossero capitati solo a lui, eccolo accontentato. “Non bisogna mai mollare”, commenta euforico dopo la gara” mentre un ringraziamento speciale va al pubblico “mi hanno dato una grande spinta, non avrei potuto fare niente senza di loro. È un grande giorno per il motorismo inglese”.
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