Fermato il presunto omicida di Gallura
Forse ha un nome e un volto l’assassino della famiglia Azzena di Gallura. I carabinieri hanno fermato Angelo Frigeri, un trentaduenne incensurato, artigiano. L’uomo sarebbe un artigiano specializzato in impiantistica e, sempre secondo le indagini, stava eseguendo dei lavori all’interno della casa della famiglia sterminata e per questo ne avrebbe avuto anche le chiavi.
Secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe agito da solo, mentre i cavi elettrici e fili, sarebbero serviti allo scopo dello stesso per uccidere i coniugi, per motivi legati ad affari monetari, forse con problemi di usura al quale era stato legato in passato, Giovanni Azzena, il quale sei anni fa subì anche un processo.
Da quanto ricostruito dagli inquirenti, Angelo Frigeri aveva intenzione di uccidere i coniugi, ha spiegato il pm Domenico Fiordalisi, ma il bambino sarebbe rientrato da scuola troppo presto e sarebbe stato uno scomodo testimone, tanto da essere ucciso anche lui in modo atroce.
Il giovane fermato è stato interrogato dal pm Fiordalisi, dal procuratore di Tempio, dal sostituto procuratore Angelo Beccu, dal comandante del nucleo investigativo dei carabinieri Giuseppe Urpi e dall’avvocato dell’uomo fermato, che si chiama come una delle vittime, Giovanni Azzena.
Al termine dello stesso interrogatorio, Fiordalisi ha rilasciato una dichiarazione, sottolineando che a Tempio Pausania, non è presente alcun serial killer, come dicevano le voci fatte girare in queste ore e che avevano messo in allarme la comunità.
Di rimando la gente del paese, alla notizia del fermo del giovane, si è spostata sotto la caserma dei carabinieri per inveire contro il massacratore della famiglia Azzena. I tre sarebbero stati storditi con delle mazze e poi strangolati con le funi. A dare la certezza del modus operandi dell’assassino, ci penserà la polizia scientifica e il risultato dell’autopsia.
Intanto il giorno dei funerali della famiglia Azzena, sarà giorno di lutto cittadino e la scuola frequentata dal piccolo Pietro sarà chiusa, per permettere anche a tutti i suoi compagni di scuola di presenziare al rito funebre. Oggi i bambini sono andati a scuola e insieme agli insegnanti, hanno cercato di affrontare il dolore per la perdita del loro compagno, descritto da tutti come un ragazzino pieno di vita e sempre sorridente.
Una tragedia che colpisce non solo il piccolo paese, ma che porta al “disonore” della cronaca le tanti morti di innocenti avvenute ad opera della malavita, delle organizzazioni criminali, ma anche di chi non si fa scrupoli per nascondere il proprio delitto.
L'articolo ha ricevuto 1136 visualizzazioni