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Tensioni fra Russia e Ucraina: ora si cerca il dialogo
Russia e Ucraina sono pronte al dialogo per una risoluzione pacifica della crisi che da mesi imperversa sui loro rispettiviconfini.
In questa situazione rischiosa, giocano un ruolo di primo piano anche UE e Usa, che sostengono il governo Ucraino al potere dopo la lunga lotta per liberare il leader di opposizione tenuta in carcere dopo un processo da molti considerato sommario e organizzato solo per impedirle di partecipare alle elezioni presidenziali.
Ma il dialogo diplomatico tra Ucraina e Russia, almeno apparentemente, non vuole fermarsi. Su questo provano a lavorare il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, che hanno provato a discutere su probabili negoziati utilizzando un asse allargato Ue-Russia-Usa-Ucraina, cercando di risolvere una crisi che sta mettendo in ginocchio l’Ucraina, ma che allarma l’intera Europa.
L’Ucraina intanto ha inasprito le pene contro chi si macchia di attentato all’unità del paese, arrivando a condannare chi ricopre cariche pubbliche, fino a dieci anni. il tutto su una proposta avanzata da Serghii Sobolev, capogruppo del partito “Patria”, che fa capo a Iulia Timoshenko.
Continua però la lotta di informazioni dall’una e dell’altra parte delle barricate. I russi lamentano la presenza nel territorio ucraino di mercenari americani che indossano divise da forze speciali. I russi hanno anche lamentato l’invio di forze di polizia nella zona sud-orientale dell’Ucraina, come rafforzamento della presente forza militare nella zona. Gli ucraini, invece, lamentano la sobillazione di secessione da parte di pochi attivisti filorussi che si sono barricati in alcuni edifici, come il palazzo del governo a Kharkiv, dai quali sono stati fatti evacuare e settanta sono finiti in prigione.
Preoccupa la reazione al distaccamento della Crimea, annesso allo Stato russo anche con la presenza di parte dell’esercito di Putin che ne ha consentito l’annessione contro la volontà ucraina. Certamente la zona è figlia della grande tensione russa e gestita dalla storia come parte dell’ex Unione sovietica, così cara a una parte della popolazione, ma altrettanto osteggiata dall’altra, soprattutto da quella più liberale e giovane.
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