Omicidi di Lecco, torna il padre dall'Albania
È tornato nella tarda serata di ieri in Italia dopo aver ricevuto la notizia della morte delle sue tre figlie, Baskim Dobrushi, operaio albanese, che in questi giorni era in Albania insieme alla sua nuova compagna.
I Carabinieri hanno rispettato il suo dolore e hanno aspettato fino a oggi per parlare con l’uomo e cercare di comprendere il gesto della sua ex moglie.
Quello che è accaduto ieri a Lecco, è una vera tragedia che ha dell’inspiegabile. Edlira Dobrushi, di origini albanesi 38enne, ha ucciso le sue tre figlie: Simona di 14 anni che frequentava la terza media, Keisi di 10 che faceva la quinta elementare e Sidny, soli tre anni, che andava alla scuola materna.
Una tragedia che si è consumata all’interno della casa, in modo atroce. La donna, infatti, ha ucciso le proprie figlie utilizzando un’arma da taglio, domenica mattina, intorno alle 6.30, quando una segnalazione al 112 ha permesso di scoprire il tutto.
La donna è stata ritrovata dai Carabinieri in stato di choc e con ferite da taglio alle mani. Era seduta sulle scale della palazzina, con le mani in gola e in stato confusionale. In un primo momento le ferite non sono state subito identificate, ma sicuramente erano il risultato di una colluttazione tra la donna e l’assassino o la donna e le vittime e per questo è stata subito ricoverata in ospedale. I carabinieri si sono messi subito alla ricerca di indizi che portassero all’individuazione dell’assassino, di chi avesse potuto fare un atto tanto spregevole nei confronti di tre giovani vite.
Alla fine, dopo un lungo interrogatorio, la donna ha confessato di essere lei l’autrice dei delitti.
Secondo quando appreso immediatamente dalle indagini, la donna si stava separando dal marito, il quale aveva un’altra relazione. Una separazione drammatica tra i due che ha portato la donna in depressione, ma anche una situazione economica molto precaria che non aveva via d'uscita. Una situazione insostenibile che l’ha portata a decidere di uccidere le sue figlie, due nel sonno, la terza, probabilmente la più grande, ha tentato di difendersi, quindi la donna ha tentato di suicidarsi, senza riuscirci.
Alla fine, sconfitta dalla sua stessa impotenza a cercare il suicidio, la donna si è rivolta a un vicino per chiedere aiuto.
Secondo alcune ipotesi, la donna soffrirebbe di depressione gravissima con stati deliranti e che questo l’avrebbe portata ad uccidere i suoi cari e a tentare il suicidio. La donna, in quello che sembrerebbe un atto d’amore, ha anche ricomposto i corpi delle sue vittime, con molta attenzione.
Sembra che eventi del genere siano in aumento in questo periodo e non solo tra le donne e i sintomi di questo malessere dell’anima, come spiegano gli esperti, sono difficili da notare e comprendere ad un esame esterno, anche da parte di chi è esperto del settore.
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