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Ucraina evoluzione in politica, ma la situazione resta critica
Situazione in continua evoluzione in Ucraina, dove le proteste dei giorni scorsi, finite nel sangue della repressione, hanno causato cambiamenti ai vertici della politica della nazione, ex Unione Sovietica. La preoccupazione di un nuova Jugoslavia o di un conflitto interno all’Europa, dove a farne le spese sarebbe stata la stessa Ue, ha accelerato le decisioni del parlamento ucraino.
Prima operazione, fissare nuove elezioni, la cui data è il 25 maggio, poi voto a favore dell’impeachment del presidente Viktor Ianukovich che è stato accusato di aver violato i diritti dell’uomo ed è stato destituito dal suo incarico. Quell’incarico che aveva vinto con elezioni da sempre giudicate non corrette dall’opposizione, ma appoggiato da quello stesso governo che poi lo ha destituito anche nelle scelte di quelle leggi che avevano dato maggiori poteri al premier e abolito il diritto alle manifestazioni.
Sta di fatto che il parlamento lo ha destituito con 328 voti affidando al braccio destro della Timoshenko, Oleksandr Turcinov l’incarico di portare il paese alle elezioni e quindi di guidare il popolo ucraino fino ad allora.
Dal canto suo Ianukovich non ci sta a perdere il potere e accusa i dimostranti di Kiev di essere banditi, mentre dichiara illegittime le decisioni del Parlamento. Parlando alla nazione Ianukovich ha dichiarato che non si sarebbe dimesso, ne avrebbe lasciato il paese, ma una volta che il Parlamento lo ha destituito, ha immediatamente provato a fuggire, cercando di rifugiarsi in Russia e cercando di corrompere la polizia di frontiera.
Liberata, invece, sempre per ordine del Parlamento ucraino, Iulia Timoshenko, in carcere da due anni e mezzo, accusata di aver svenduto il gas ucraino alla Russia e ad altri paesi europei e per questo condannata a sette anni di prigione. La leader ha lasciato l’ospedale di Kharkiv in un’auto nera e blindata, con queste parole “La dittatura è caduta”, ma ha anche aggiunto che ciò è avvenuto non grazie alla politica o alle operazioni diplomatiche internazionali, ma solo grazie al popolo, quello che alla fine si è sacrificato nelle strade e che è morto o e stato ferito negli scontri.
Le sue parole non sono sembrate molto lusinghiere nei confronti della Ue e vengono valutate con attenzione perché, anche se sembra sia presente una tregua nel paese ucraino, la situazione è ancora molto critica.
La Timoshenko ieri sera, sul tardi, è giunta a piazza Indipendenza, o piazza Maidan, per incontrare i suoi sostenitori che da circa tre mesi hanno opposto resistenza ai cambiamenti di regime di Ianukovich. La controversia “pasionaria” della rivoluzione arancione è pronta a tornare in politica ed è probabile che si candiderà alle prossime elezioni presidenziali. Ieri sera è stata accolta a Kiev dal tripudio della piazza.
I sostenitori di Ianukovich non sembrano voler accettare la destituzione del loro leader e la Russia appoggia il presidente destituito, perché eletto attraverso le elezioni nazionali, mentre osteggia gli oppositori, appoggiati invece da Unione europea e USA.
Intanto l’esercito ha confermato che non si opporrà alla decisione del Parlamento e che non interverrà con la forza in aiuto del Presidente destituito.
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