As you like it, il Teatro Argentina ci conduce verso il 2014
(Fotografia di Maria Daniela Basile)
Dopo il debutto al Festival La Versiliana, la nuova produzione di Ar.Tè Stabile d’Innovazione “As you like it” è approdata dal 30 dicembre al Teatro Argentina dove rimarrà fino al 1 gennaio, con tanto di speciale per il capodanno 2014 – già tutto esaurito. L’adattamento di Maurizio Panici e Ambrogio Sparagna della commedia pastorale shakespeariana lascia sostanzialmente inalterate le riflessioni del Bardo sulle debolezze della natura umana, tra la ricerca di amore che rischia di sfociare in un desiderio di possesso e la volontà di liberarsi dalle proprie ossessioni.
Oltre al salto temporale suggerito da alcuni dei costumi realizzati da Marta Genovese e Valentina Zucchet, lo spettacolo propone interessanti spunti di mescolanza interculturale, in continui richiami al lontano oriente e alla per noi meno esotica - ma non da meno dal punto di vista delle tradizioni – Sicilia, omaggiata dall’Orchestra Giovanile nell’esecuzione di alcuni brani di cultura popolare.
Elemento questo che ha dato risalto al fattore musicale, non solo un accompagnamento che fa da sfondo allo svilupparsi della storia, ma protagonista nello scandire le vicende, quasi parte vera e propria della scena. Un po’ come accadeva con i menestrelli rinascimentali esclusa però la parte narrativa, non affidata a nessuno.
Fulcro del racconto è la foresta di Arden, in Francia, dove il Duca legittimo del luogo è stato esiliato dal fratello usurpatore Federigo e meta anche dei protagonisti Orlando e Rosalinda: il primo è costretto a fuggire per le persecuzioni del fratello maggiore Oliviero, la seconda bandita da Federigo parte con la cugina e migliore amica Celia (figlia di Federigo) ed il giullare Pietraccia. Per evitare i rischi che una ragazza può affrontare in lande selvagge Rosalinda si traveste da uomo, assumendo il nominativo di Ganimede, paggio di Giove e figura omoerotica che allude all’ambiguità del rapporto proprio con Celia.
In realtà Rosalinda è innamorata – corrisposta – del valoroso Orlando e l’incontro sotto mentite spoglie glie ne darà la conferma. Nel frattempo il carattere cinico e diretto di “Ganimede” riesce anche ad attrarre le simpatie di Febe, pastorella corteggiata dal ben più umile Silvio, che di certo non può competere con l’arguzia di un’educazione ricevuta a corte. Toccherà a Rosalinda districare la matassa creata da un classico “effetto domino” amoroso. A chiudere il cerchio con il lieto fine è la conversione di Federigo, che pentitosi delle sue colpe decide di restituire il trono al legittimo proprietario.
“Il nostro spettacolo vuole restituire il senso profondo della scrittura”, spiega Maurizio Panici, mentre la musica è “un linguaggio che ha la forza di parlare al cuore delle persone modificando i percorsi. Lenisce la ferita d’amore, accompagna l’allegria e la scoperta, si fa intima. Un allestimento vivo e pulsante come la vita”.
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