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Campagna contro la violenza verbale e ideologica di Beppe Grillo

Campagna contro la violenza verbale e ideologica di Beppe Grillo

Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 06/12/2013 17:34:34

Circa tre mesi fa, in considerazione del turbinio di castronerie che Giuseppe Piero Grillo detto Beppe, non leader del non Movimento con tanto di non statuto che palesemente ha, come principio fondamentale, spostato i suoi spettacoli dai palcoscenici di qualche teatro alle piazze d’Italia, generando col suo frasario da scaricatore di porto che distribuisce con generosità “vaffanculo” a tutti e pure ai suoi cosiddetti adepti, visto che sembra non importargli altro che di se stesso e della propria persona e della propria immagine, tre mesi fa dicevo, decisi – proprio in coerenza con la scenica strategia di Grillo di non voler “assolutamente avere rapporti coi giornalisti e con le tv” sapendo appunto che così dicendo si assicurava perpetuamente pagine di giornali e video su tutte le reti TV, di porre il SILENZIO STAMPA sia su di lui che sul suo “movimento” che ricordo a tutti è un movimento etraparlamentare con un “non” statuto.

L’ho deciso perché la coerenza va sempre tenuta in grande considerazione.

Persino su tale coerentissima decisione, molti “adepti” ebbero da ridire, scrivendo in Redazione il solito folto numero di mail ricche di parolacce, volgarità, improperi e livelli di ignoranza tali da dirla lunga su chi possano esser certi “estremisti” della “non” politica, urlatori sterili e senza contenuti, cui – nella migliore delle ipotesi – se ti arrischi a fare un tentativo di conversazione ti sputano addosso per il solo fatto che esisti e non sei grillina. Dai e dai, Grillo ha inoculato in molti l’alto senso di missione nella creazione di una delle espressioni più pesanti di regime di dittatura, per ora mentale, ma che come si sa con facilità potrebbe concretizzarsi in molto più una ristrettezza mentale e una chiusura categorica a qualsiasi tipo di confronto.

Ora, chi mi segue e mi conosce sa bene come la mia politica sia fondamentalmente quella che si sintetizza nella frase “esser giusti sempre e comunque” o almeno, ci provo. Sempre.  Guardo ai fatti, rifletto, metto insieme elementi. E poi, semmai, rendo cronaca di ciò che accade. Lasciando sempre i lettori liberi di formarsi un’opinione e anche – spero – una maggiore capacità critica.

Vengo al punto: non si può andare avanti con gli editti bulgari violentemente scagliati da Grillo, ora anche contro la classe di noi giornalisti, scriteriatamente, violentemente, al solo scopo di aizzare masse che sono già aizzate da sole. Non è che ci mancasse un Grillo a far urlare gente giustamente arrabbiata di molte cose che stanno degradando il criterio di equità e giustizia.

Lui ci mette il sale il pepe e l’aceto sopra. Gode a vedere i suoi spettatori nelle piazze, mentre urla – come ha sempre fatto nei teatri – strabuzzando gli occhi e gridando ora un vaffa ora un qualche “proclama” spesso senza senso o meglio, senza spiegare bene il contenuto. Privando i cittadini di consapevolezza di ciò che ascoltano.

Questa nazione ha bisogno, semmai, di calma. Calma per far si che i cittadini possano riflettere meglio, capire meglio nel caos estremo di tutto il bailamme che sta accadendo.

Non c’è necessità di odio maggiore ma di maggiore Informazione, che sia corretta ovvio, ma scagliarsi indiscriminatamente contro la categoria di noi giornalisti addirittura invitando tutti a “segnalare” chi di noi sia “ostile al M5S” è cosa peggiore di certi peggiori proclami dei maggiori dittatori della storia del mondo.

Grillo: ora basta davvero! Tu non concedi libertà di opinione, non ti fermi mai a ragionare, stai andando avanti come un caterpillar impazzito, uno schiacciasassi infuriato al punto da divenire cieco e sordo e per tale ragione, pretendi che i tuoi simpatizzanti divengano ciechi, sordi e follemente incazzati come te

Personalmente, mi occupo da anni sia come giornalista che come attivista INDIPENDENTE di sostenere i diritti dei cittadini, di informarli con trasparenza sui fatti che da sempre colpiscono la dignità della gente: NON sei l’unico a farlo. NON siete voi i detentori della trasparenza.

Il NON essere d’accordo col tuo modo di fare NON può presupporre il fatto che tu realizzi campagne di odio. Nei confronti di chicchessia. Si chiama DITTATURA. Non sparare altre minchiate populiste, al solo scopo di metter insieme nuovi simpatizzanti.

Questa campagna NON è contro di te ma CONTRO IL TUO MODO ASSURDO DI AGIRE che sta alimentando caos, rabbia, confusione, incertezza, e non produce nulla di efficace, saggio e utile per il paese. A cominciare dai tuoi simpatizzanti che non credo abbiano visto migliorare il loro status da che li aizzi nelle piazze e hai messo in Parlamento qualche persona cui in alcuni casi hai pure fatto subire l’imbarazzo di apparire palesemente digiuna di qualsiasi concetto lontanamente simile alla conoscenza di ciò che andava a fare, in parlamento. Anche questa è DITTATURA. Mandare gente allo sbando per il tuo trionfo e divertimento.

Ora basta, ripeto: chiunque abbia a cuore davvero il bene dei cittadini, deve semmai diffondre il criterio di poter contare su persone, anche fossero giornalisti, che hanno a cuore prioritariamente la dignità di ognuno. Di ogni singolo cittadino. Non certo la tua di priorità che è stata sempre e rimane, quella di emergere e primeggiare su tutto e tutti.

Io non cerco "adepti" "voti" percentuali, maggiore visibilità: gradire da essere umano prima di tutto, non dover subire l'ingiustizia della violenza sciorinata come opera d'arte politica e pretendo invece, il rispetto delle opinioni mie e altrui, in ogni caso. Le "segnalazioni" le lascio ai perversi. Quelli che fors egià fin dalle elementari tenevano conto e memoria dei "nemici" da abbattere. Spesso, del tutto immaginari...

Emilia Urso Anfuso

Orgogliosamente Giornalista INDIPENDENTE

 

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