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Sciopero generale: l'Italia in piazza contro la crisi

Sciopero generale: l'Italia in piazza contro la crisi

Autore: Max Murro - Redazione Cronaca
Data: 18/10/2013 11:58:07

Giornata di sciopero generale oggi, ma - almeno a Roma - lo stop previsto per oggi di bus, metro e tram è stato revocato: i manifestanti arriveranno da ogni parte d'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Lombardia alla Campania e c'è chi ventila anche percorsi alternativi ai cortei autorizzati dalle forze dell'ordine. Il web è pieno di immagini, slogan, foto, locandine ed immagini delle ormai celebri maschere sorridenti di V per Vendetta. Qualcuno linka anche un vademecum su come «contrastare» l'effetto dei lacrimogeni, altri invece offrono tutela legale, invitando i manifestanti a segnare i numeri dei legali sul braccio.

L'invito del Campidoglio a revocare lo sciopero - almeno in serata - è stato accettato dall'Usb 

Nel giorno in cui all'Olimpico è prevista una delle partite più calde della stagione, Roma-Napoli gli autoferrotranvieri aderenti al sindacato di base si fermano  per 24 ore 

C'è anche il corteo dell'Usb partito alle 10:00 da piazza della Repubblica per arrivare alle 14 a San Giovanni

Ciliegina sulla torta l'assenza dei vigili urbani di Roma dalle strade. Molti di loro potrebbero entrare in sciopero: ieri l'Ospol non ha dato indicazioni precise in merito ma ha lasciato liberi i vigili di scegliere se aderire o no allo sciopero.

Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha comunicato che «sabato e domenica ci sarà un'unità di crisi permanente, coordinata dal gabinetto del sindaco, per seguire in stretto contatto con il ministero dell'Interno tutto ciò che accade nella nostra città».

Due giorni di cortei a Roma preoccupano molto i commercianti dell'Esquilino, zona centrale a due passi dal Colosseo, in particolar modo quelli di via Merulana che probabilmente chiuderanno inegozi «per evitare che vengano distrutti».

Bus e metro garantiti durante il servizio notturno
«La richiesta del sindaco - spiega il sindacato in una nota - è motivata dagli ingenti disagi che la concomitanza dello sciopero con la partita Roma-Napoli e con la manifestazione sindacale potrebbe provocare ai cittadini romani. L'Unione Sindacale di Base non è insensibile alla richiesta del primo cittadino di ridurre gli inevitabili disagi per la cittadinanza. Vogliamo però sottolineare che l'improvvida scelta di spostare la partita di cartello Roma-Napoli alla sera di venerdì è stata assunta dal Prefetto senza alcun rapporto con gli organizzatori dello sciopero generale del 18 ottobre e senza tenere conto che lo sciopero, anche nei trasporti pubblici locali, era stato proclamato da tempo».

Ignazio Marino:  «Voglio ringraziare i lavoratori e i rappresentanti dell'Usb per il senso di responsabilità che hanno dimostrato revocando, nella fascia oraria 20-24 e nella sola città di Roma, lo sciopero indetto nella giornata di venerdì». È quanto dichiara il sindaco di Roma Ignazio Marino. «La mia richiesta era nata dall'esigenza di limitare i disagi ai cittadini in un week end in cui si susseguiranno eventi di particolare delicatezza e che coinvolgeranno ampie porzioni di città, a partire dall'incontro di calcio Roma - Napoli di venerdì sera - aggiunge - Rinnovo, dunque, la mia piena disponibilità ad incontrare i rappresentanti dell'Usb e ad avviare con loro un proficuo confronto sui problemi del Tpl e ad individuare le soluzioni per risolvere i problemi della città e dei lavoratori».

«La guerra è iniziata»: Intanto stamattina Roma si è svegliata tappezzata di manifesti. «Alzati e combatti», «Assediamo il potere», «Ribelliamoci», «La guerra è iniziata». «Ricordate il 15 ottobre?», si legge in una delle locandine apparse in città. Il riferimento è alla «battaglia», così la chiamano gli attivisti, del 2011, quando i manifestanti misero a ferro e fuoco piazza San Giovanni. Gli stessi che oggi hanno manifestato davanti al tribunale, dove è in programma un'udienza del processo. L'allerta sicurezza è alta in città ed il tamtam corre veloce su internet, con un susseguirsi di appelli alla partecipazione all'assedio dei palazzi del potere.



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