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Studenti in piazza contro l 'austerity che colpisce la scuola e i saperi

Studenti in piazza contro l 'austerity che colpisce la scuola e i saperi

Autore: Teresa.Corrado
Data: 12/10/2013 08:45:39

Si alza il grido degli studenti che ieri sono scesi in piazza per protestare contro le politiche di austerity del Governo Letta e che hanno gridato a gran voce, il loro slogan, univoco da città a città: “Non c’è più tempo”.

La mobilitazione degli studenti è avvenuta in ottanta città italiane, dove gli studenti, che aprono il lungo ottobre di proteste, hanno sostenuto la loro preoccupazione, ormai realtà, del disfacimento della scuola pubblica, a causa dei forti tagli che i vari governi che si sono succeduti, hanno reso possibile.

Gli studenti hanno sottolineato come, in questo periodo, si riescano a trovare i soldi per le armi, per il respingimento degli immigrati, la tutela degli speculatori e dei grandi patrimoni, ma alla scuola e alle politiche del welfare non siano destinate che poche briciole. Finanziamenti che stanno mettendo in ginocchio l’intero reparto scolastico, oltre a non toccare le “vere emergenze sociali” che sono presenti nel nostro paese.

Chiari sono state le parole dei rappresentanti delle associazioni studentesche Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, Link Coordinamento universitario che si sono dati appuntamento nelle principali piazze d’Italia, ricordando quello che sta accadendo nel nostro paese.

Da anni infatti, l’OCSE ha posto la nostra scuola ai livelli più bassi del mondo, in ogni statistica che viene fuori, a causa di ben 10 anni di austerity. Ad affermarlo è Roberto Campanelli che è coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti, il quale ha anche sottolineato che l’attuale governo non ha fatto nulla per cambiare questa tendenza.

Dello stesso avviso è Alberto Campailla, portavoce azionale di Link Coordinamento Universitario, che ha dichiarato che l’attacco al sistema scolastico pubblico, ormai è generalizzato. Bisogna rifinanziare il diritto allo studio nella sua totalità, cambiando l’attuale modello di sviluppo, in un atto radicale che riporti l’attenzione sulla necessità dell’istruzione.

Anche oggi gli studenti riscenderanno in piazza, accanto alla grande mobilitazione per l’applicazione della Costituzione, contro l’attacco che essa sta avendo da parte di molte forze politiche e che si speri porti la costruzione  di giustizia sociale, estendere i diritti e liberare i saperi, come aggiunto da Federico Del Giudice, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza. 

Video: la manifestazione degli studenti fiorentini di una settimana fa


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