Incidente a Venezia: i gondolieri incrociano le braccia
L’incidente tra una gondola e un vaporetto sul Canal Grande a Venezia che ha provocato la morte di un turista cinquantenne tedesco Joachim Reihnard Vogel e il ferimento, grave della figlia di tre anni, ha fatto scattare una forte protesta da parte dei gondolieri veneziani.
Dalle 16.00 di ieri e per tutta la giornata di oggi, nessuna gondola attraverserà le vie marittime della città lagunare, in segno di solidarietà con il gondoliere che è stato travolto ieri, mentre portava in giro i turisti. Una protesta che serve a far riemergere il sempre più aggravato traffico di vaporetti, moltiplicatosi negli ultimi anni e ancora non realmente regolarizzato dall’amministrazione cittadina.
I disagi del traffico cittadino nei canali, sono ben noti. I gondolieri che attraversano la città carichi di turisti, ma anche di merci, si scontrano, spesso, con la crescente presenza di vaporetti o motoscafi che ne hanno modificato l’andamento e soprattutto l’impegno dei canali, spesso non tenuti in grande considerazione. Nicola Falconi, presidente dell’Ente Gondola, ha sottolineato l’arretramento dei pontili presenti sui canali, soprattutto quelli più frequentati dai turisti, nei confronti del sempre più crescente numero di linee nuove di navigazione.
Dopo l’incidente è intervenuto anche il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, dichiarando che il problema del traffico a Venezia tra barche e vaporetti, è un problema reale da affrontare. Ma in questo caso ci si chiede, come mai, dobbiamo sempre attendere che sia un incidente mortale a porre un problema già conosciuto e presente nei pensieri dei cittadini, in primo piano? Perché le nostre amministrazione, ben conoscendo il proprio territorio e le zone che sono più propense a pericoli reali e mortali debbano aspettare che ci scappi il morto prima di risolverlo? Non sarebbe più giusto partire in anticipo e cercare soluzioni reali e fruttuose per permettere ai propri cittadini di attraversare il territorio in sicurezza?
Sono queste le questioni da tenere in conto ogni volta che un pm apre un’indagine dopo un incidente mortale, mettendo sotto indagine anche chi, nel suo ruolo di responsabile della sicurezza della città, non ha fatto nulla per salvaguardare la vita delle persone che ci vivono o che l’attraversano. Intanto la procura di Venezia ha aperto un’indagine per omicidio colposo verso i due conducenti, quello della gondola e quello del vaporetto, acquistando immagini e sulle manovre tra i due mezzi.
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