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Un bel commento all'articolo La crisi di chi

Un bel commento all'articolo La crisi di chi

Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 16/08/2013 07:41:37

 Riceviamo e publichiamo in questa sezione un lungo commento di Provedel all'articolo del direttore "La crisi di chi".

 

"La tua diagnosi è condivisibile.

Il "potere" esiste anche se oggi con lo sviluppo della rete si aprono ampie falle nelle quali inserirsi per far viaggiare idee diverse, soluzioni diverse e nuovi modelli interpretativi del potere stesso. Tu in questo articolo proponi la tua visione e diagnosi. L'Italia è un paese che ha ben identificabili e identificati punti di debolezza che purtroppo oggi vengono ancor più manipolati dai sistemi di potere per scopi anche assurdi o controintuitivi;

mi chiedo spesso a chi giovi ridurre le capacità produttive manifatturiere, aumentare a dismisura le tasse se poi l'esito sarà l'impoverimento generale...anche le persone che tirano le fila del gioco saranno penalizzate. Sembra che il Paese stia suicidandosi nel suo complesso, ma anche con le classi ricche. Tu dici, e giustamente, che la crisi economica è stata creata ad hoc; che il sistema finanziario e che alcune lobby delle armi, ad esempio, dettino le agende del mondo è piuttosto chiaro, almeno a me. Si dovrebbe anche tenere conto di alcuni altri fattori che rendono il quadro più intricato: l'egoismo e l'incompetenza dei gruppi dominanti, la complessità della competizione globale, la sfida della sopravvivenza ambientale, l'aumento generalizzato nel mondo della corruzione.

Per decidere che cosa fare per migliorare la situazione attuale si deve attuare una strategia che mitighi gli effetti negativi/distruttivi dei poteri dominanti e che poi crei un nuovo slancio per lo sviluppo, della persone e dell'economia. Ci sono diverse domande a cui rispondere, le risposte potrebbero essere già delle linee di azione. La prima domanda: chi dovrebbe proporre e attuare scelte diverse da quelle che i governi oggi attuano? Noi ! ossia persone che non appartengono a queste lobby, noi cittadini, noi partecipanti alla rete mondiale digitale. La prima risposta che dobbiamo sviluppare è una PARTECIPAZIONE efficace alle scelte. Molti strumenti e molte esperienze ci possono aiutare. L'asimmetria informativa tra noi cittadini/consumatori/risparmiatori/eccetera e le grandi organizzazioni visibili e nascoste (mafie, cupole affaristiche, massoneria) è notevole. E' un aspetto che il premio Nobel J.Stiglitz ha messo in luce nel campo dell'economia ma che si può applicare a tutti i campi del sapere e dell'agire.

Dobbiamo quindi agire anche sull'informazione; ad esempio una associazione consumatori può fare di più di un singolo consumatore nella tutela di un diritto. La seconda domanda riguarda la diagnosi della situazione attuale. Sembra che quasi tutti siano d'accordo nel considerare responsabile la grande Finanza di alcuni grandi disastri, ma quando si passa a fatti locali più semplici e meglio definibili, come la leadership politica in Italia dei due grandi partiti, PD e PDL, allora la manipolazione informativa è tale che regna la più grande confusione e purtroppo disaffezione; il 50% degli aventi diritto non vota più, ad esempio.

La diagnosi deve riguardare non solo il "potere" ma anche il cittadino. Possiamo dire che dopo decenni di manipolazione televisiva il cittadino medio è plagiato? Possiamo dire che le capacità cognitive del cittadino medio dovrebbero essere grandemente migliorate e che per far ciò la SCUOLA ed il PROCESSO EDUCATIVO dovrebbero meritare il primo grande investimento del Paese? Una buona diagnosi, cioè la identificazione dei problemi devastanti, deve essere fatta e condivisa...non è sufficiente un buon documento !

La terza domanda riguarda le priorità d'azione, cioè riguarda le soluzioni o almeno il "campo" delle soluzioni. Per un certo verso le priorità dovrebbero essere coerenti con la diagnosi, ma per un altro verso le priorità sono anche una "rottura di schema", cioè una scelta su quelle azioni davvero efficaci, che possano generare un forte cambiamento in tempi brevissimi. Non c'è nulla di più potente che ricreare fiducia e rigenerare energia per un progetto in cui credere. L'Italia non ha più un progetto da almeno 40-50 anni; dopo la ricostruzione post bellica e l'industrializzazione degli anni 50 e 60 gli italiani non riconoscono più un "progetto" per cui battersi. Le mie personali priorità sono 5 ma accennerò alle prime due. Esse sono la LEGALITA'=LOTTA ALLA CORRUZIONE e la INTERNAZIONALIZZAZIONE delle IMPRESE. La prima servirebbe a ricreare la fiducia e a ri-costruire processi di creazione di valore equi. La seconda servirebbe a generare risorse di sviluppo, in parte legate al PIL ed al futuro auspicabile "BES" (benessere equo e solidale) che CNEL-ISTAT hanno già studiato per andare oltre al PIL La quarta domanda riguarda il COME si riavvia un circuito virtuoso di “consapevolezze-condivisione-progettazione-azione” nel Paese?

Leggendo la Costituzione questo “come” è assegnato a due sistemi: i “partiti”, le associazioni dei cittadini (art. 118 della costituzione) attraverso il principio della sussidiarietà. Personalmente credo nel secondo, che è fondato su di una vasta e consapevole partecipazione dei cittadini a movimenti, “class action”, campagne sociali, referendum e così via. Questo ultimo punto è piuttosto complesso e “fragile”. Meriterà un approfondimento, non qui…mi sono accorto che ho davvero scritto troppo !!! Con simpatia per chi vorrà leggere e soprattutto commentare ! Ciao."



Salve Renzo e grazie dell'articolato commento che condivido in larga parte. Credo fermamente che debbano essere come sempre i cittadini a riprendersi un ruolo che a quanto pare è stato dimenticato e che dovrebbe "semplicemente" essere quello di... Cittadini italiani. Ovviamente, la complessità dell'essere davvero Popolo Sovrano richiederebbe una presa di coscienza e di coesione nazionale non da poco: ma è l'unico metodo che vedo possibile per la rinascita di questo Paese Se ti farà piacere, ti invito ad aderire a questa mia nuova Campagma che può apparire come una semplice provocazione ma in cui credo - se aderiranno in molti - per rimettere "la palla al centro" e iniziare davvero a dialogare da pari con le Istituzioni: http://www.gliscomunicati.it/FirmaPetizione.asp?IdPetizione=11 MI farà piacere leggere ancora le tue riflessioni.

Emilia Urso Anfuso

 

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