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Marina di Massa: un altro femminicidio per colpa della gelosia

Marina di Massa: un altro femminicidio per colpa della gelosia

Autore: Teresa Corrado - Redazione Cronaca
Data: 29/07/2013 17:21:26

 Ancora la gelosia è il movente di un femminicidio avvenuto domenica a  Marina di Massa. Marco Loiola, 40 anni, operaio della Solvey ha ucciso sua moglie, Cristina Biagi, 38 anni e madre dei suoi due figli di 10 e 3 anni. Ma prima di uccidere la donna, ha ferito gravemente anche un amico della stessa, Salvatore Galdiero di 46 anni.

A far scattare la gelosia morbosa nei confronti della donna, la volontà di Cristina di lasciarlo, ma anche la sua amicizia per Salvatore Galdiero, che l’ex vedeva come la vera causa dell’abbandono della moglie.

Loiola, proprio non ci stava a vedere distrutta la sua famiglia, così in mattinata, quando ha incontrato l’amico della moglie che andava in bicicletta, gli ha sparato almeno sei colpi di pistola. L’uomo è riuscito a fare solo 20 o 30 metri nel tentativo di fuggire all’aggressione. Adesso è in gravi condizioni all’ospedale.
Non contento del gesto Loiola è salito in auto ed è andato alla ricerca della moglie che lavorava in un ristorante sul litorale di marina di Massa, quindi è entrato, ha prima puntato la pistola contro un cliente, poi ha sparato alla moglie. Due colpi, uno al viso e uno al torace, che hanno ucciso la donna, mentre la gente fuggiva impaurita dal ristorante, dirigendosi sulla spiaggia.

Alla fine l’uomo ha pensato a sé stesso, è uscito dal ristorante e ha rivolto la pistola contro di se, incurante delle parole di una donna che gli chiedeva di non compiere il gesto. L’uomo, prima di sparasi, ha chiesto solo che la donna potesse salutare i suoi genitori.

Una tragedia anche questa annunciata. Cristina Biagi aveva denunciato più volte l’ex marito ed era andata a vivere con i figli dai genitori, sentendosi, in quel luogo più sicura e protetta. Infatti, proprio il padre, era intervenuto solo pochi giorni prima, per sedare una discussione molto animata tra i due ex coniugi, avvenuta proprio sul luogo di lavoro della donna. Molte sono le persone che hanno testimoniato l’aggressività dell’uomo che più volte ha minacciato la donna, ma nulla si è fatto per intervenire.
Adesso si contano altre due vittime e soprattutto altri due bambini che cresceranno senza i genitori, sapendo che uno ha ucciso l’altra.


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