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Ergastolo per chi fornì il tritolo per le stragi mafiose destabilizzanti del 1993

Ergastolo per chi fornì il tritolo per le stragi mafiose destabilizzanti del 1993

Autore: Teresa Corrado - Redazione Cronaca
Data: 24/05/2013 10:04:08

Nel giorno del ricordo delle vittime di mafia, il gup di Firenze Mario Profeta ha condannato all'ergastolo il pescatore siciliano Cosimo D'Amato, accusato di aver fornito il tritolo per gli attentati mafiosi che nel 1993 servirono a destabilizzare l'Italia. Gli attentati colpirono le città di Roma, Firenze e Milano

Ergastolo quindi, al pescatore accusato anche dal pentito Gaspare Spatuzza e che è accusato anche dalla procura di Caltanissetta per aver procurato il tritolo che uccise Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e al sua scorta. Oltre alla condanna, l'uomo, sessant'ottenne è stato condannato anche al risarcimento per le parti civili fra cui figurano i familiari delle vittime, il comune di Firenze, la Regione Toscana e numerosi ministeri.

La soddisfazione dei magistrati Giuseppe Nicolosi e Alessandro Crini, è palese, infatti possono affermare che un lavoro, duro certosino, è stato completato.

Soddisfazione è stata espressa anche da Giovanni Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione familiari vittime della strage dei Georgofili che ha commentato la sentenza con queste parole: ''Un altro mafioso all'ergastolo, siamo soddisfatti, ci auguriamo che non ce ne siano altri impuniti. Per chiudere il cerchio mancano i mandanti esterni". Ma altrettanta importanza è stata riservata al pentito Spatuzza che viene considerato attendibile e quindi, grazie a questa condanna, permette la riapertura del filone di indagine che vede ipotizzare il reato di concussione per la cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia, così contestata dai politici.

Per ciò che riguarda invece la sentenza di D'Amato, un rammarico resta: è quello del rito abbreviato. Infatti la condanna non prevede il regime di 41bis che viene attribuito per condanne a esponenti mafiosi. Inoltre si sospetta che data l'età e la mancata applicazione del 41bis, l'ergastolo potrebbe essere alleviato. Ma nessuno ha intenzione di mollare la battaglia contro la mafia. L'assessore all'educazione e alla legalità di Firenze, Cristina Giachi, che ha voluto presenziare alla lettura della sentenza, ha dichiarato che adesso si aspetta l'esito del processo di Palermo, sulla trattativa Stato-Mafia, per delineare meglio la situazione.


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