La morte all'asta: in vendita i volantini delle BR di Aldo Moro
Chi si è tenuto per oltre trent'anni nei cassetti le omicide farneticazioni dei terroristi? Dove ha trovato quei volantini e perché decide ora di disfarsene? Perché affidarli a un'asta e non donarli a un museo, a una fondazione (come è successo di recente per la Renault rossa che ha custodito il cadavere dello statista dc in via Caetani)?
E scorrono con i ricordi i volti degli «uomini delle Brigate rosse» cui il 21 aprile dello stesso anno si rivolse Paolo VI: «Io vi prego in ginocchio, liberate Aldo Moro». Agli «ignoti e implacabili avversari di quest'uomo degno e innocente», il Papa chiedeva di poter coltivare «la speranza che ancora nei vostri animi alberghi un vittorioso sentimento di umanità». Il 9 maggio una Skorpion trucidava Moro e ogni traccia di umanità. Non tutti i misteri di quel folle gesto sono stati raccontati nelle aule dei molti processi. Non tutte le verità sono state raccontate dai tanti terroristi che oggi si muovono liberamente per il Paese che hanno insanguinato. Non tutti i documenti sono stati resi pubblici. Ma adesso l'asta Bolaffi propone un pacchetto di volantini minacciosi, alcune delle tante copie uscite in quegli anni dai ciclostili brigatisti, già riprodotti in tanti libri. Simboli di crudeltà, ma a pagamento.
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