Caso Ruby: il processo contro Berlusconi va avanti
Non ancore diciottenne, la giovane marocchina avrebbe partecipato ad alcune feste a sfondo sessuale nelle residenze del Primo Ministro italiano.
I giudici di Milano, hanno respinto le richieste dei difensori del premier, che volevano la sospensione del procedimento in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale relativamente al conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato.
Niccolò Ghedini, appresa la notizia del respingimento della richiesta di sospensione del provvedimento ha dichiarato: "Questo è uno schiaffo alla Consulta".
I giudici quindi, hanno preso per buona la linea del procuratore aggiunto Ilda Boccassini, bloccando la richiesta e l'eccezione di illegittimità dichiarandola «inammissibile» e «manifestamente infondata»
I legali di Silvio Berlusconi continuano a rilasciare dichiarazioni su presunti "accanimenti processulai".
Fissato ad ogni modo il prossimo appuntamento in aula per il 22 ottobre prossimo.
Nel frattempo, fra circa due mesi, prenderà il via il processo che vede imputati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, sempre relativamente al caso Ruby.
I tre sono accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione di 32 ragazze maggiorenni e della minorenne Karima, in arte Ruby Rubacuori.
Tre delle ragazze, Ambra Battilana, Chiara Danese e la modella Imane Fadil si costituiranno parte civile, e sono le testi chiave che verranno utilizzate dall'accusa.
Le tre ragazze, erano ieri presenti in aula insieme a Nicole Minetti il cui avvocato ha dichiarato che "Berlusconi non aveva bisogno di lei come intermediario per portare le ragazze ad Arcore, perché se ne occupava Gianpaolo Tarantini".
Nella stessa mattinata di ieri, gli avvocati di Emilio Fede hanno presentato richiesta di trascrizione di tutte le telefonate intercettate, mantenendo anche quelle che riguardano direttamente il Premier.
E' stato così stabilito che un perito - entro 2 mesi a partire dal 22 ottobre, trascriva solo le intercettazioni indicate dall'accusa.
Lex editore Walter Lavitola intanto, ancora latitante, è indagato a Napoli per associazione a delinquere ed a Bari per induzione a rendere falsa testimonianza all'autorità giudiziaria dove si tiene l'inchiesta sui fondi che Berlusconi diede a Tarantini attraverso Walter Lavitola.
Seguiremo passo passo gli eventi legati a questa querelle giudiziaria che presenta sempre nuove sorprese e colpi di scena.
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