Manovra: disabili, vedove e nullatenenti le persone più colpite. E’ il caos.
E' una tecnica. Un metodo. Ben precisi. Si fa un gran bordello. E nessuno più capisce niente. E' il modo per compiere atti al riparo dalla comprensione globale. E sta accadendo ancora una volta. Attraverso la Manovra, orco nero ormai fonte di stress e tormento per la maggioranza dei cittadini Italiani.
Le repliche fra politici si susseguono a ritmi febbricitanti. Aumento dell'i.v.a. No, niente aumento dell'i.v.a. Tassa di solidarietà Si. No, niente Tassa di solidarietà. Togliamo le pensioni. No, le lasciamo, ma non a tutti. Accorpiamo le festività civili. No, forse è meglio di no. Togliamo le mini provincie. No, ci abbiamo ripensato...
Ecco: c'è di che far impazzire un santo. Ed è esattamente ciò che il Sistema economico e politico vogliono. Il caos. Quel caos tanto amato da chi sa bene che è lìunico modo di fare ciò che si vuole a dispetto di tutti. Un caos tale, da far allontanare i cittadini a gambe levate dal voler accedere al Diritto di sapere, di conoscere e di capire.
Ogni ora c'è una nuova dichiarazione. Prontamente sostituita con un'altra a poco tempo di distanza.
Guardiamo ad esempio ciò che sta accadendo relativamente gli eventuali ed iniqui tagli alla spesa sociale, già pesantemente martorizzata negli anni.
Hanno detto di tutto, e continuano a farlo. Vogliono togliere le pensioni alle vedove , cancellando la reversibilità. Vogliono togliere le pensioni a chi non ha mai lavorato , esprimendo in questo caso un infame concetto: c'è chi non ha mai lavorato perchè non ha potuto, per problemi legati alla propria salute. Vogliamo pure togliergli una fonte di sostentamento?
Intanto, senza poter in alcun modo proteggersi, milioni di cittadini vedono la loro vita in mano a degli stolti che non si preoccupano minimamente degli effetti eclatanti che questi rimpalli ottengono sulla vita e la sua qualità.
Per chi è chiamato a gestire la nazione, siamo numeri. Soltanto numeri. Che a seconda dei casi vanno addizionati, divisi, moltiplicati, sottratti. Ma mai presi in considerazione come meritevoli di dignità, equità ed umanità. E come fonte unica di ricchezza di un Paese che altrimenti – se posto nelle sole mani di chi governa – sarebbe già andato a scatafascio da tempo immemore.
E per comprendere quantro questo sia vero, pensate ad una cosa: vogliono anche accorpare le festività civili, oltraggio alla Repubblica ed ai Diritti di lavoratori e cittadini. Temono lo sciopero generale indetto dalla CGL. Hanno paura. Che il Paese si fermi per due o tre giorni. Loro, che in tutto l'arco di un anno a volte lavorano per due o tre giorni. Hanno paura, perchè sanno che la nazione la fanno i cittadini. E che un solo giorno di fermo, significa economicamente cifre enormi.
Di conseguenza, si rifletta sull'opportunità di prendere per una volta il coltello – metaforicamente – dalla parte del manico. Ci si renda conto di come senza cittadini chi governa non esisterebbe (Lapalisse docet, ma serve a comprendere) E di come invece, i cittadini potrebbero fare a meno di chi li governa. Almeno, di chi li governa così male.
Questa riflessione può essere portatrice di un inizio di cambiamento. Che farà bene a tutti. Politici compresi.
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