Le liti sul Palinsesto Rai pagate dai contribuenti italiani
Si dichiara Televisione di Stato, dice di offrire un servizio pubblico e come ogni altra - cosa pubblica – anche la Rai è vittima di manipolazione ed ingerenza da parte della classe politica italiana: essere al governo non significa guidare un Paese, ma, comandarlo.
Sono giorni frenetici nei corridoi Rai: i vertici son divisi tra l'assicurare l'odiens che i vari Santoro, Fazio e Gabanelli ottengono e tra il censurare certe scottanti inchieste ed opinioni sane, ma opposte, al regime. Non si menziona affatto la professionalità, l'etica, il comportamento di questi esperti dell'informazione, queste voci fuori coro e controllo: il punto focale è l'odiens perchè la Rai è una azienda che punta al profitto con l'ordine di salvaguardare la classe politica .
Una azienda con un numero incredibile di impiegati e dirigenti con uno stipendio da paura. Il vicepresidente della Federcontribuenti, Marco Paccagnella, in un momento dove tutta l'organizzazione è concentrata a fronteggiare l'emergenza sociale quale è Equitalia, trova tempo e voglia di intraprendere un'altra battaglia, che nuova non è, anzi, ma, sempre attuale: il canone Rai. Sarà anche divertente tifare per Santoro o Fazio, seguire le avvincenti vicende dei vertici Rai, le liti, gli strilli e le querele ma, volete davvero pagare per tutto questo?
Pagate circa 200 euro l'anno di canone Rai, un canone che altro non è che l''odiosa e contestatissima tassa di possessione, cosa possedete? Un televisore e se si volesse essere a norma di legge dovreste pagare un canone Rai per apparecchio televisivo che tenete in casa: se avete due televisori dovreste pagare 400 euro all'anno, se tre 600, ect.
Una tassa sul possesso è di per sé qualcosa di odioso e di anti democratico, poiché mina il diritto di ogni abitante di vivere dei comfort frutto del proprio lavoro quotidiano, vale a dire: se lavoro ogni santo giorno, chi ha il diritto di impormi cosa posso comprarmi o meno? Il televisore è un elettrodomestico come ogni altro, tassiamo anche il climatizzatore o l'arriccia capelli?
Nell'era del digitale terrestre questo canone Rai diventa ancor più ingiusto, in quanto, ogni cittadino è libero di acquistare pacchetti o firmare contratti o disdire con Sky o Mediaset Premium ma, la Rai, è una imposizione, un obbligo: quindi, la tassa è sul possesso dell'apparecchio o serve a pagare i troppi e salati stipendi di altrettanto troppi impiegati faziosi? È giusto pagare la faziosità e pretendere sia pagata dai contribuenti italiani?
«Intollerabile, l'idea del governo, di "agganciare" il canone Rai alla bolletta elettrica, una vera inquisizione fiscale, per che cosa poi? Per assistere a questi teatrini?».
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