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Abruzzo: scandaloso terremoto ed il cratere della vergogna
L'uomo fiuta l'odore del denaro e non snete minimamente quello del sangue e della morte. Odora l'aria del business e poco importa se in questo business ci sono storie di vite umane cancellate dal mondo o migliaia di famiglie gettate nella disperazione.
Anzi: più vite umane sacrificate alle tragedie nazionali, più denaro che vorticosamente passa di mano in mano.
C'è chi ha messo il piede nell'accelleratore per sfruttare al massimo sia la pena di una nazione annichilita da tanto strazio umano sia le risorse economiche che il tesoro mette prontamente a disposizione quando bisogna correre e presto ai ripari.
Per alcuni, le disgrazie degenerano in tragedia. Per altri diventano ulteriore fonte di guadagno. E' il male incurabile dei nostri tempi. Nulla arresta l'infernale carrozzone di chi specula anche e sopratutto sul sangue umano.
Subito dopo il sisma, un nuovo terremoto ha riempito cronache e telegiornali. E' il terremoto delle informazioni, degli accadimenti, degli abusi scoperti troppo tardi, dei crolli che potevano essere arginati, del denaro che ha cominciato a fluire: non certo per le ricostruzioni, che per quelle – semmai – c'è tempo.
E' il terremoto che parla di denaro, appalti, speculazioni. Quello che tocca molti imprenditori e politici, avvezzi ormai solo al miglior guadagno seppur a cagione della sicurezza e serenità nazionale.
Un terremoto questo, che fa vacillare chi pensa che ancora ci sia da qualche parte un qualche senso di umanità, prima di tutto. E che è costretto a rendersi conto che umanità, sempre meno spesso fa rima con politica ed imprenditoria.
Una domanda ad esempio, cui nessuno mai ha dato risposta: ma quanto è stato raccolto fino ad oggi attraverso i versamenti spontanei di milioni di persone che hanno scelto la solidarietà economica per aiutare i connazionali abruzzesi? Nessuno mai ha fornito le cifre globali. Enormi. Eppure celate.
Così come sono poche le persone che ricorderanno che si è persino tentato di "abbassare" – ma solo nell'intento – di un grado la forza distruttrice della scossa di terremoto mortale, quella delle 03:32. Perchè? Perchè abbassando il grado sismico, si sarebbe potuto tagliare un bel pò di interventi di ricostruzione di case fortemente danneggiate.
E non c'è da dimenticare il DL 39/2009 che induce ad attente riflessioni. Come quei centinaia di milioni di eruo decantati a parole, ma sulla carta "promessi" al più entro 23 anni. Giusto il tempo di far morire d'età e disperazione molti degli abruzzesi che hanno perso tutto.
O ancora: l'esclusione di Comuni su Comuni dell'interland adiacente l'epicentro che, pur avendo collezionato danni su danni, non sono stati fatti rientrare nel famoso "cratere" che ha fatto gola a tutti coloro che potessero metterci un dito dentro.
49 i Comuni fatti rientrare fra quelli cui è stato riconosciuto il Diritto a rientrare nei finanziamenti per la ricostruzione. Incredibilmente alcuni altri Comuni, pur vicini l'epicentro e pur con danni subiti non di poco conto, si son visti negare l'accesso al piano di ricostruzione.
Fra questi: Sulmona, Introdacqua, Pratola Peligna, Corfinio, Raiano, Prezza, Vittorito, Roccacasale, Pettorano. Una valle intera, prossima all'epicentro, che ha subito danni. In alcuni casi i cittadini ancor oggi non possono entrare in case semidistrutte e dormono nelle strutture alberghiere o al meglio, presso parenti, in altri Paesi.
Possibile che, per dividersi fette maggiori di finanziamenti, qualcuno sia disposto a far finta che nulla sia accaduto nei Paesi appena elencati?
Si: possibilissimo. Con la stessa identica vena cinica con cui tutto il dramma del terremoto Abruzzese è stato trattato come fonte di visibilità, guadagno, clientelismi e speculazioni.
Ma non stanno con le mani in mano, gli abruzzesi feriti due volte. Gridano il loro sdegno e denunciano gli accadimenti, anche se ormai giornali e tv non poggiano l'occhio affamato di scoop sulle loro rovine.
Per "proteggere" maggiormente i fondi nazionali, la solita "cricca" ha fatto di tutto e di più. E non certo per salvaguardare il denaro allo scopo di ricostruire danni di maggiore entità. No. Il denaro doveva essere – ed è stato – salvaguardato per scopi impropri, come gli appalti facilitati, le clientele ed ulteriori speculazioni che fanno davvero rabbrividire.
Forse un Giudice onesto, decreterà l'assurdità di questa mutilazione. Qualcuno prenderà in carico la responsabilità di guardare oltre il denaro facile.
Quel giorno, qualcosa per tutti noi sarà cambiato. Un barlume di speranza verso una nuova realtà umana, che condivida il bene ed il male. Ma mai più in una sola direzione.
Attendiamo fiduciosi, l'esito delle istanze.
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