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Rapporto ASVIS sul sistema idrico nazionale

Rapporto ASVIS sul sistema idrico nazionale

Autore: Redazione Politica
Data: 30/10/2019 07:30:38

L’efficienza del sistema idrico è uno dei tanti nodi irrisolti italiani. Il Rapporto ASviS 2019 evidenzia che nel corso dell’ultimo anno sul Goal 6 "Acqua pulita e servizi igienico-sanitari" non sono state adottate misure efficaci per diminuire la dispersione d'acqua. Dopo un breve periodo positivo, dal 2014 è tornato a crescere il numero di famiglie che lamentano irregolarità nella gestione della risorsa. 

Nel corso del 2017 l’Umbria, il Lazio e la Basilicata sono le regioni dove si è registrata la variazione più drastica per irregolarità nell’erogazione del servizio e inefficienza della rete di distribuzione dell’acqua potabile. Restano però Calabria e Sicilia quelle con la situazione più critica: la quota di famiglie che denuncia irregolarità è pari al 36% in entrambe le regioni, lontane dalla media nazionale che si attesta al 10%. 

Si registrano dati altalenanti per quanto riguarda il Goal 14 "Vita sott'acqua". Il miglioramento fino al 2015 è infatti seguito da un significativo peggioramento nel 2016 e nel 2017 causato dal sovrasfruttamento delle risorse ittiche, che tocca quota 83% rispetto a una media europea del 42%.

Negli ultimi 12 mesi il nostro Paese ha adottato la Direttiva Ue 2019/904 per la riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente e la Direttiva Ue 2019/883 che ha l’obiettivo di proteggere l’ambiente marino dagli effetti negativi degli scarichi dei rifiuti delle navi.

Il prossimo anno rappresenta un’occasione unica per avanzare proposte operative e concrete per definire la nuova strategia 2020-2030 destinata a fermare la perdita di biodiversità nel mondo. Sul Goal 15 "Vita sulla terra" il Rapporto ASviS evidenzia un netto peggioramento della situazione italiana relativa all'ambiente naturale, soprattutto a causa dell’eccessivo consumo di suolo e della frammentazione del territorio.

Riguardo al consumo di suolo, durante il periodo 2010-2017, si è assistito a un andamento significativamente negativo per tutte le regioni italiane. Il Nord Italia è l'area che presenta la situazione più criticacon un indice di copertura del suolo pari al 9,3%, rispetto a una media nazionale del 7,6%, e un indice di frammentarietà pari al 43,4%, contro il 38,4% dell’Italia (Veneto e Lombardia presentano la condizione più problematica).

L'ASVIS PROPONE PER IL GOAL 6
ACQUA PULITA E
SERVIZI IGIENICO-SANITARI:
di realizzare interventi straordinari per arginare le perdite di rete e l’inadeguata depurazione, assicurando il coordinamento territoriale delle Autorità di Bacino, delle Regioni e degli Ambiti territoriali ottimali (Ato) e definendo piani industriali che obblighino i gestori dei servizi ad assicurare standard adeguati ed effettuare investimenti correlati agli utili.
di rafforzare l’impegno per il raggiungimento degli obiettivi comunitari e nazionali di recupero e ripristino degli ecosistemi degradati.
di approvare una legge che recepisca l’esito del referendum del 2011 per l’acqua pubblica come bene comune, un diritto universale e inalienabile, rafforzandone la coerenza con tutti gli altri SDGs.
di attivare un Fondo internazionale di solidarietà per progetti di cooperazione internazionale volti a garantire l’accesso all’acqua nei Paesi più poveri, favorendo l’impegno degli enti locali e le forme partecipative a tutela di questa risorsa.
di approvare la proposta di legge in discussione alla Camera su “Gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” e di sollecitare le città a realizzare campagne/azioni sui territori per ridurre l’uso delle bottiglie di plastica e della plastica monouso.

 

L'ASVIS PROPONE PER IL GOAL 6
ACQUA PULITA E
SERVIZI IGIENICO-SANITARI:
di realizzare interventi straordinari per arginare le perdite di rete e l’inadeguata depurazione, assicurando il coordinamento territoriale delle Autorità di Bacino, delle Regioni e degli Ambiti territoriali ottimali (Ato) e definendo piani industriali che obblighino i gestori dei servizi ad assicurare standard adeguati ed effettuare investimenti correlati agli utili.
di rafforzare l’impegno per il raggiungimento degli obiettivi comunitari e nazionali di recupero e ripristino degli ecosistemi degradati.
di approvare una legge che recepisca l’esito del referendum del 2011 per l’acqua pubblica come bene comune, un diritto universale e inalienabile, rafforzandone la coerenza con tutti gli altri SDGs.
di attivare un Fondo internazionale di solidarietà per progetti di cooperazione internazionale volti a garantire l’accesso all’acqua nei Paesi più poveri, favorendo l’impegno degli enti locali e le forme partecipative a tutela di questa risorsa.

di approvare la proposta di legge in discussione alla Camera su “Gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” e di sollecitare le città a realizzare campagne/azioni sui territori per ridurre l’uso delle bottiglie di plastica e della plastica monouso.

 

 

L'ASVIS PROPONE PER IL GOAL 15
VITA SULLA TERRA:
 
di dare seguito alle raccomandazioni riportate nei vari Rapporti annuali sullo stato del Capitale Naturale previsti dalla Legge 221/2015 e di attuare a tutti i livelli amministrativi il Target 15.9 che prevede l’integrazione dei valori “di ecosistema e di biodiversità nella pianificazione nazionale e locale, nei processi di sviluppo, nelle strategie di riduzione della povertà e account nella contabilità”.
di definire criteri per l’integrazione degli impatti fisici ed economici sul Capitale naturale (Cn) e sui Servizi ecosistemici (Se) e garantire nella Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile un’adeguata quantificazione degli obiettivi ambientali relativi a Cn e Se e degli indicatori più idonei al monitoraggio degli stessi.
di ridisegnare il sistema fiscale per ridurre progressivamente le pressioni sul Cn e Se delle attività economiche, con una riforma fiscale ambientale che orienti il mercato verso produzioni e consumi sostenibili.
di azzerare urgentemente il consumo di suolo e il degrado del territorio come proposto nel Ddl Ac 63 “Disposizioni per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli edificati”.
di privilegiare le opzioni “in armonia con la natura” (Nature-based solutions) e di proseguire nel consolidamento del sistema delle aree protette nazionali e regionali, e della Rete natura 2000 a terra e a mare.

 

 


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