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Politiche 2008: ....'taca banda.

Politiche 2008: ....'taca banda.

Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 13/03/2008 12:23:14

Ci avviciniamo ai giorni delle elezioni politiche. Giorni in cui, verremo chiamati a decidere le eventuali sorti del paese. Io sono fra quelli che non credono più alla vericidità dei responsi elettorali. Troppi brogli passati e palesi. Troppe incongruenze. Inoltre, che senso ha poter scegliere solo un "pacchetto chiavi in mano" di nominativi già decisi a tavolino dalle segreterie di partito? In pratica, veniamo chiamati al voto, e nella più rosea intenzione di valutare realisticamente le scelte dei cittadini, in realtà verranno ratificate scelte già fatte dai partiti stessi. A mio parere, tutto ciò è solo un palesare che il voto dell'individuo, non ha assolutamente valore decisionale.
 
Io Partito Politico, decido a priori una lista di personaggi che intendo avere fra le fila della mia organizzazione. Tu cittadino, puoi eventualmente confermare fra le mie scelte. Questa è democrazia? Inoltre: siamo oggi in grado di avere certezza che i nostri voti vengano realmente conteggiati? Abbiamo dimenticato gli scatoloni di schede elettorali trovati fra i bidoni dell'immondizia? E risultati quasi alla pari, nelle passate elezioni, non fanno pensare ad un qualcosa di deciso a tavolino a priori? Oggi per esprimere efficacemente il proprio pensiero, bisogna assolutamente uscire fuori dal coro, e farsi illuminare dalla luce della rivolta piuttosto che continuare ad affermare un Sistema chiaramente corrotto ed ancor più corruttibile. Io credo che nulla cambierà nel nostro Paese.
 
Nessuno aumenterà i salari. Nessuno potrà detassarli. Nessuno potrà fermare la discesa economico politica della nostra nazione. Tutto è già stato detto. Abbiamo ogni giorno davanti agli occhi, la totale mancanza di affidabilità del nostro parterre politico. Non possiamo quindi pensare realisticamente che si possa sperare in un aggiustamento o ad una rivoluzione epocale. Ci resterebbe un democraticissimo e dignitosissimo diniego al voto. Ma l'Italia non è ancora pronta a risposte di forte impatto sociale. Così ci sentiremo spiattelare le solite trite e ritrite considerazioni fra vittoriosi e vinti. Ascolteremo lunghi dibattiti per affermare a noi stessi che per l'ennesima volta abbiamo sbagliato qualcosa.
 
Ci alzeremo al mattino per versare la nostra grossa percentuale di emolumenti al Potere, considerando che i nostri soldi da tempo non servono a migliorare la nostra esistenza bensi a pagare parcelle record ad amministratori dello Stato che ne fanno un uso diverso rispetto a ciò che si chiede loro di fare per la nazione. Continueremo insomma, ad essere Italiani. Col dubbio sempre più pressante che forse l'unica soluzione per recuperare dignità sia quella di emigrare in paesi che offrano prospettive di vita diverse. Riflessioni...supposizioni...idee. Ne riparleremo ad elezioni avvenute, e vorrei tanto non essere stata lungimirante.

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