Champions League story: i migliori del presente e futuro
Una speciale graduatoria, dove l’Italia del domani piange
Il ritorno della Champions League nella sua fase più calda, quella a eliminazione diretta, ripropone alla mente vecchi fasti, protagonisti, e immagini della coppa che fu. Delle italiane protagoniste, di ex palloni d’oro capaci di infiammare la notte più importante che ci sia per una squadra di club, ma è anche l’occasione per ammirare quelli che saranno i protagonisti futuri della più importante kermesse calcistica a squadre.
Un interessante studio pubblicato su Bwin.it ha preso in considerazione una serie di discriminanti, da gol fatti a porta inviolata, fino agli assist e presenze in Champions per arrivare a stilare una classifica di quelli che sono stati, e saranno, i giocatori più determinanti e decisivi della manifestazione. Prendendo in considerazione un arco di tempo che racchiude gli ultimi dieci anni, è ovvio che il Real Madrid vincitore delle ultime tre edizioni occupi in gran numero questa speciale graduatoria.
In questa settimana i blancos hanno raggiunto un clamoroso numero, i mille giorni esatti da quando detengono il titolo, un numero impressionante che ovviamente si rivela in quello che è stato il simbolo delle merengues in questi anni, prima di volare alla Juventus: Cristiano Ronaldo. Il portoghese domina staccando persino il suo rivale di sempre e nemmeno di poco, Lionel Messi: entrambi nell’avvio della fase ad eliminazione diretta hanno piuttosto deluso e sono attesi al varco nel ritorno, dove sia Juve che Barça affideranno principalmente a loro le speranze di qualificazione.
Sul podio, a seguire, un'altra leggenda del Real Madrid come Raul, capace di alzare al cielo tre Champions League da assoluto protagonista. Prendendo in esame la classifica all time troviamo con piacere anche tracce di Serie A, ad esempio con Sebastiano Rossi che ha giocato le prime tre finali della nuova Champions League a inizio anni ’90, detenendo la più alta percentuale di porta inviolata e gol subiti, grazie a quella storica difesa rossonera tutta italiana composta da Maldini-Baresi-Tassotti-Costacurta.
Presente anche la Bundesliga, ovviamente con esponenti del Bayern Monaco: su tutti Muller e Lewandowski. Nonostante quest’ultimo annoveri appena una finale di Champions persa, nel 2013 con la maglia del Dortmund, ha mantenuto una tale media gol nella competizione della coppa dalle grandi orecchie da essere fra i migliori dell’ultimo decennio.
Per l’Italia i dolori arrivano guardando al futuro e a quello che sarà nei prossimi anni dei nostri protagonisti. Nessun azzurro milita fra i candidati, dove sono ovviamente presenti in cima i vari Mbappé, Rabiot e i terribili ragazzi del City di Guardiola: da Sané a Sterling fino a Gabriel Jesus. Per le squadre italiane c’è la necessità di tornare ad avere almeno due protagoniste in Champions League, capaci di portare avanti anche dei giovani italiani, utili per club e nazionale, a caccia di una rinascita che in questi ultimi due anni è stata lenta ma graduale, sebbene ancora piuttosto lontana da quelle che sono le prospettive dei Paesi concorrenti.
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