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(Video: parlano Casaleggio e Grillo...)
Personalmente conservo un'idea della rivoluzione forse troppo romantica e di conseguenza, idealistica. Immagino la rivoluzione con a capo un passionario o passionaria che – seguiti dal popolo – sfondano le porte dei palazzi del potere, detronizzano i "cattivi", spazzano via il grande male, assumono la responsabilità dell'esistenza del popolo e subito – ribadisco: subito – danno prova concreta di voler sovvertire la condizione umana costretta da anni ed anni di biechi giochi di potere, con una serie di provvedimenti immediati e prioritari nella vita della comunità.
Devo aver lasciato da qualche parte quell'incoerenza che oggi serve a far si che alla parola "rivoluzione epocale" debba aderire il concetto di "Si, ma con calma. E utilizzando gli stessi metodi di prima della rivoluzione, mandando però allo sbando una sorta di Armata Brancaleone che necessiterà sempre della parola ultima del leader". Ecco, non ci arrivo, mi perdonerete. Il concetto "illuminato" che ho appena sintetizzato, ma che è frutto palesemente di ciò che in queste ore stiamo osservando, non giunge alla mia mente come soluzione esplicativa. Sono rimasta indietro di qualche secolo, probabilmente. Quando persino le parole, avevano un senso. Sarà anche perché, per quanto ci abbia provato, non riesco proprio a figurarmi Casaleggio nei panni del passionario che si getta in strada a capo del popolo e va a sfondare sistemi. Semmai Casaleggio, sfonderà qualche sistema informatico, ma nemmeno: è talmente "trendy" che pure questo gli apparirà "superato". Poi, lui è l'uomo del futuro: forse per questo non ha la più pallida idea di cosa è necessario e prioritario fare nel presente? Non immagino nemmeno lo pseudo Peones Grillo nella stessa figura appena descritta: l'anziano miliardario Grillo a capo del popolo per motivi di ideali, no, non riesco a figurarmelo. Difatti, il primo non si fa mai beccare in strada manco fosse il figlio dell'imperatore del Giappone in odore di riconoscimento ultraterreno, il secondo semmai in strada ci va, ma da solo: gli spettacoli di Grillo sono sempre stati mono protagonista e pure un po' troppo mono tematici. Così come i suoi spettacoli/comizi elettorali. Avessimo mai intravisto un pezzo di candidato M5S a prendere parola al posto dell'incazzatissimo neo politicante del XXi secolo. Mai. Il tutto, se condito dal vero entourage che la coppia Grillo/Casaleggio non ha temuto di ostentare - e parliamo di Sassoon e compagnia briscola, potenti lobbisti mica bruscolini – si discosta alquanto dalla rivoluzione popolare sbandierata ai soli fini elettorali. Grillo e Casaleggio probabilmente sono gli unici a saper bene che, quel 23% ottenuto, non è un risultato politico quanto l'alternativa ad andare coi forconi ad abbattere di forza un sistema ormai marcito. La gente di oggi si sporca raramente le mani. Non si sa mai: un giorno pure tizio e caio, potrebbero tornare utili… Ciò che mal sopporto comunque, di questa pseudo rivoluzione ormai 3.0, è il cinismo col quale il team Grillo/Casaleggio hanno messo in scena l'opera magna. Hanno fatto sentire "odore" di sovranità popolare. Hanno fatto candidare chiunque in tutti i sensi, senza nemmeno consigliare almeno di proporsi se in linea con uno straccio di capacità in materia politica ma anche oratoria. Hanno mandato allo sbaraglio questa Armata Brancaleone cui non è stato fatto imparare in tempo utile nemmeno un po' dell'ABC della politica e si è giunti alla perversione massima di voler selezionare in tutta fretta "Assistenti parlamentari o porta borse con provate capacità ed esperienza in campo legislativo" per fare – in pratica – il lavoro degli attuali neo parlamentari del M5S. Questa è pura follia condita col niente. A cosa serve, se non a replicare i sistemi della politica che si dice di voler "ribaltare", far eleggere persone che hanno come priorità assoluta quella di avere ora assistenti esperti in ciò che sarebbe il loro compito? Oltretutto: chi e come verranno pagati? Perché c'è anche da dire che, se il vero lavoro da parlamentare lo faranno gli "assistenti" parlamentari, chiediamoci il motivo per cui l'assistente dovrebbe poi prendere un emolumento molto meno cospicuo del "parlamentare" che ignora e quindi in questo senso è del tutto ignorante del ruolo di cui è stato appena investito. Non si faceva prima e meglio a dettare almeno qualche criterio al momento della selezione dei candidati alle "Parlamentarie"? Io vedo solo caos. E caos nel caos. E poiché a parte il caos immagino anche Grillo e Casaleggio che si divertono a vedere il "popolo" in impasse che abbisogna pure delle telefonate di Grillo ricevute in diretta da Crimi, nell'aula della Camera persino per rispondere alle domande meno inquietanti, mi chiedo a questo punto che razza di fine farà questo paese già a rotoli. Un ritorno alle urne come scrissi in questo articolo che fu pubblicato due giorni prima delle ultime elezioni? Ma bene; spendiamo un altro po' di centinaia di milioni di euro, così tanto per farci altro male. Ed attendiamo magari fino a Giugno, visto che – come si sapeva bene – solo il prossimo Presidente della Repubblica potrà ormai sciogliere le Camere. In tutto ciò, trovo solo tanta misera tristezza. Ed una popolazione – quella italiana – ormai vittima di tutto e tutti. Persino di se stessa.
Grillo, Casaleggio e l'armata Brancaleone by Emilia Urso Anfuso is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License. Based on a work at http://www.gliscomunicati.com/content.asp?contentid=2537. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 10:44:39 |
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