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E' indicativo che una notizia del genere non venga diffusa dalla cosiddetta "stampa ufficiale". Fa comprendere come la propaganda di Stato prevarichi sempre il Diritto di cronaca e di Informazione cui ogni cittadino dovrebbe poter accedere.
L'informazione mi è stata segnalata attraverso Facebook, divenuto ormai – oltre che social network – un bene rifugio per quelle notizie che spesso non passano attraverso i media nazionali. Ho immediatamente contattato la testata che ha pubblicato la notizia "Calabria Ora" diretta da Piero Sansonetti ed ho così potuto avere conferma tramite un collega della Redazione dell'informazione. Cosa è accaduto: riporto parzialmente di seguito la notizia pubblicata sull'edizione cartacea di oggi, 6 Marzo 2012, di "Calabria Ora" a firma della giovanissima collega Morena Gallo: "Caccia via lo Stato dal suo negozio" Corsi grida: «Basta con i crimini di Stato! Sono stanco di leggere ogni giorno notizie di commercianti che si suicidano». Così da ieri, stufato dalla situazione di «sottomissione ad un governo che sfrutta e sperpera i sacrifici degli italiani», ha tolto fuori dalla sua attività il registratore di cassa, «fuori la mafia, la massoneria e i banchieri. Fuori chi sta distruggendo le nostre vite e la nostra storia. Siamo in Italia, ma non siamo più italiani». Corsi sa bene che probabilmente la sua è una sola voce nel deserto, ma «non può rimanere in silenzio, continuando a subire i soprusi di un "parlamento abusivo"» L'articolo continua ma per ovvie ragioni non lo riporto per intero. Una sola cosa da dire: è così che si fa. E' così che ci si ribella a un sistema fallace che non fa che togliere risorse ai cittadini che sono ormai divenuti solo una serie di percentuali statistiche tutte al ribasso. Siamo sempre i primi fra gli ultimi in ogni classifica. Le vessazioni autorizzate dallo Stato crescono di giorno in giorno. Equitalia e le leggi create per date a questa impresa statale poteri di abuso supremi su qualsiasi contribuente, anche quelli in regola con i pagamenti di tasse, imposte e sanzioni amministrative, sono aberranti. Se tutti i cittadini facessero un gesto – che può apparire estremo – di solidarietà verso se stessi, ci metteremmo tutti nella condizione di poter tornare ad avere capacità contrattuale con lo Stato che ormai, più che sostenere, getta nel terrore gli onesti. Spesso ho proposto uno sciopero fiscale. Ma nel nostro Paese non viene ancora compresa la valenza di un gesto del genere, che se compiuto in massa, genererebbe una serie innumerevole di reazioni a catena che non potrebbero che riportare ad una maggiore attenzione le istituzioni nei confronti delle necessità urgenti dei cittadini. Non so cosa accadrà al Signor Roberto Corsi, coerente e coraggioso cittadino calabrese. Il suo gesto dovrebbe esser considerato non certo come il gesto di un "anarchico" - considerando l'anarchia totale che alberga negli ambienti istituzionali – ma come il gesto estremo di chi ha compreso che siamo stati abbandonati del tutto, noi cittadini elettori e contribuenti. Colpevoli solo di aver dato sempre tutto ciò che ci è stato chiesto, senza mai aver ricevuto nulla in cambio. Senza giungere all'emulazione, questo fatto dovrebbe portare tutti noi a una maggiore consapevolezza di come a tutto debba esserci un limite e di come non si possa sopportare oltre la supremazia di una cosiddetta "dirigenza" del paese che ha ormai palesato una sola capacità intellettiva: quella di appropriarsi di denaro pubblico in nome del "potere" cedutogli dalla delega elettorale. Peccato non sia un film dell'orrore…
Roberto Corsi: un commerciante calabrese coerente. Ha gettato il registratore di cassa… by Emilia Urso Anfuso is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License. Based on a work at http://www.gliscomunicati.com/content.asp?contentid=2523. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 13:40:55 |
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