Sei nella sezione Economia   -> Categoria:  Occupazione  
La zavorra

La zavorra
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 13/08/2012

"Non dimentichiamoci che i problemi occupazionali incidono sulle condizioni di salute. La perdita del lavoro ha conseguenze negative sull'organismo e può costituire causa di malattia seria".

Chi mai avrà rilasciato in queste ore questa dichiarazione? Il Papa? No. Il Santo Padre Pio risorto? Nemmeno. Qualche precario, disoccupato, inidoneo al limite della sopportazione umana? Macché.

Tenetevi forte: la dichiarazione che avete appena letto, è fuoriuscita in queste ore dalla bocca – e la mente - di Renato Balduzzi, attuale Ministro della salute. Che intervistato dal Corriere, relativamente la chiusura dell'Ilva, ha messo a fuoco uno dei cardini di questo sistema scardinato: cosa accade agli esseri umani quando essi vengono vessati con qualsivoglia poliedrica forma e senza mai che coloro che dovrebbero garantire un minimo di dignità, si preoccupi delle conseguenze, persino organiche appunto, di coloro che si manda al massacro.

Le dichiarazioni del Ministro Balduzzi, in questo periodo, devono essere ben riflettute.

Balduzzi è lo stesso personaggio che dichiarò alla nazione l'avvento di una nuova patologia: la Ludopatia. Aberrante misfatto ereditato da un enorme misfatto creato ad hoc dal sistema statale italiano. Che dal momento che decise – per batter maggiormente cassa – di rendere il gioco d'azzardo legale ed alla portata di tutti, ha creato la patologia che affligge ormai milioni di drogati da gioco istantaneo.

Certe "statistiche", è bene saperlo, allo Stato non interessano in quanto a risoluzione della problematica relativa, quanto a maggior gettito attraverso altre forme che vedono sempre protagoniste le istituzioni.

Così, dichiarando l'allarme "Ludopatia", nel frattempo si tirano i conti di quanto si possa guadagnare poi dalle "cure" da fornire: Centri di igiene mentale, farmaci e compagnia briscola.

Cinico, ma incredibilmente reale.

La maggior parte della nazione Italia intesa come cittadinanza per lo Stato, è una zavorra. Finché questa "zavorra" può perfino rendere, allora viene mantenuta in vita. Altrimenti, via. Si apre la grande bocca dell'inceneritore, e si getta dentro l'inutile fardello umano.

I metodi? Diversi. Si passa dal far suicidare per disperazione al far morire per abnegazione ad un senso bislacco di onestà. Che nel nostro Paese è l'ultima cosa a mantenere sano chi ne voglia percorrere il cammino.

Così, ecco che la recente dichiarazione di Balduzzi sugli effetti deleteri sulla salute per la perdita del lavoro, può esser letta anche come una nuova fonte di dati utili per trarre profitto dalle nuove schiere di "malati" da sistema colpevole.

Creerà forse una nuova patologia, chiamata magari "precariopatia" o "disoccupatia"… Da curare. Con il "sostegno" delle amiche industrie farmaceutiche che, "grazie" alle nuove patologie, si garantiranno sempre maggiori proventi.

Vorrei peraltro ricordare una piccola nota: nel precedente governo, l'allora ministro della salute Sacconi fu ad un certo punto sollevato dal suo incarico, perché la moglie è dirigente di Federfarma. Ed è ovvio che due più due, facendo sempre quattro, abbia fatto pensare a molti – compresa la sottoscritta – alla moltitudine di interessi "comuni" fra ministero della sanità, Federfarma e cittadini italiani. Possibilmente, malati.

Zavorra è l'unico termine utilizzabile con coerenza.

Se fosse diversamente, ogni governo avrebbe fin qui operato per il bene della comunità, per il sostegno delle fasce deboli, per far si che – finalmente – la patrimoniale fosse realtà in un paese che invece attinge sempre da coloro che con disprezzo peraltro, sono sempre chiamati a partecipare economicamente agli sfasci inferti da altri ed altro.

Provate a pensare: disabili, anziani, esodati, inidonei… Zavorre. Da tenere in vita finché c'è ancora qualcosa da spremere. E poiché certe fasce sociali sono le più avvezze ad esser vessate e spremute, ecco che il misfatto continua ad avvenire.

Leggete i commenti che un paio di persone hanno lasciato a questo mio articolo sui docenti inidonei: vi renderete conto che il senso della "zavorra" non si limita a chi amministra la nazione. Quando spesso ho illustrato i nuovi metodi del genocidio di Stato, non credo di esser andata troppo lontano dalla realtà.

Esistono molti e poliedrici mezzi per esercitare un regime intangibile che abbia potere di vita o di morte: ne possiamo tutti valutare l'applicazione.

La soluzione, come sempre, ci sarebbe. Ed è da trovare in un impeto nazionale che faccia passare i cittadini contribuenti da attori passivi ad attivi. Ma questa è la trama di un film mai realizzato. La gente viene fiaccata molto prima che il germoglio di questo pensiero possa far capolino in una qualche parte del cervello.

Peccato.
Licenza Creative Commons
"La zavorra" by Emilia Urso Anfuso is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
Based on a work at http://www.gliscomunicati.com/content.asp?contentid=2292.


Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 21/11/2024 21:23:24

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Occupazione

Autore: Emilia Urso Anfuso - Redazione Economia
Data: 24/05/2020
Decreto rilancio: approvato il Bonus colf e badanti

Nella precedente versione del decreto, gli importi del sostegno economico erano stati fissati dai 400 ai 600 euro...

Leggi l'articolo

Autore: Andrea Pascale - Redazione Economia
Data: 10/05/2020
Fase 2, allarme delle imprenditrici: ''Le donne rischiano di essere tagliate fuori''

“Nel dibattito sulla fase due le donne sono del tutto assenti. Il Governo sembra essersi dimenticato di mettere le imprenditrici e le lavoratrici... 

Leggi l'articolo

Autore: Fausta Tagliarini - Redazione Economia
Data: 30/04/2020
Covid-.19: Cassa Dottori Commercialisti: online il bando per contributi agli iscritti

È online da ieri sul sito della Cassa Dottori Commercialisti il bando per la richiesta di contributi assistenziali a supporto degli iscritti che lavorano in uno studio professionale in affitto.

Leggi l'articolo

Autore: Redazione Economia
Data: 27/04/2020
Settore ristorazione: si rischia il fallimento

Moriranno oltre 50.000 imprese e 350.000 persone perderanno il loro posto di lavoro. Bar, ristoranti, pizzerie, catering, intrattenimento, per il quale non esiste neanche una data ipotizzata...

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -