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Comunemente, si pensa che il termine "chemioterapia" stia ad indicare una delle terapie più utilizzate allo scopo di tentare di sconfiggere – in maniera mirata – una delle patologie fra le più temute al mondo: il cancro e le varie forme che esso esplica attaccando i vari organi.
In effetti, il termine "chemio terapia" significa terapia chimica, ed in medicina viene utilizzata anche per farmaci quali gli antibiotici, gli antivirali, gli antimicotici e così via. Questo tipo di terapia riferita ai malati oncologici, ha trovato largo impiego fin dall'inizio del secolo scorso e con essa l'utilizzo di veri cocktail di agenti chimici che sono stati fino ad oggi ampiamente utilizzati per varie tipologie di patologie neoplastiche. C'è comunque da chiarire una cosa: la chemioterapia – dati alla mano – può essere considerata solamente una cura che nella maggior parte dei casi può alleviare gli effetti del carcinoma ed eventualmente prolungare di qualche anno la vita del paziente. Questo documento del 2009, lo spiega ampiamente. Oltretutto, è risaputo che gli effetti collaterali di tale tipo di terapia oncologica, sono molto spesso pesanti causando persino maggiori effetti collaterali della malattia stessa. Fra di essi, si riscontrano con frequenza, fra gli effetti "meno gravi": perdita parziale o totale dei capelli, insonnia, spossatezza, diarrea, alopecia, stomatite, leucopenia, piastrinopenia, anemia, nausea, vomito…
Può essere "sanificante" un cocktail di farmaci che può avere questi effetti collaterali sull'organismo?
Ma non è tutto, purtroppo, poiché fra gli effetti collaterali più gravi troviamo:
- grave riduzione, stabile e duratura, del numero di particolari tipi e sottotipi di globuli bianchi, indispensabili alla risposta immunitaria specifica contro il tumore.
- mutazioni cellulari di tipo somatico, con comparsa di altri tumori secondari e/o metastasi
- mutazioni cellulari di tipo germinale (testicoli oppure ovaie), con comparsa di sterilità, aborti o di bimbi malformati in quei casi di genitore sopravvissuto alla Chemioterapia e al Cancro.
- accelerazione della crescita del tumore, anziché una sua riduzione, con comparsa di resistenza crociata del tumore ad altri veleni (pompa glicoproteica di membrana).
I dati che avete appena letti, sono relativi ad un documento datato 2009. Le polemiche su tale tipo di terapia accendono in effetti gli ambienti medici ma anche della società civile da molti anni, ecco perché appare "bizzarro" che solo in questi giorni, sulla testata "Il Fatto Scienze" sia apparso uno studio che conferma – in qualche modo – come addirittura la terapia chemioterapica possa rendere immune alle terapie il tumore che attraverso essa verrebbe trattato. A questa pagina, troverete lo studio originale apparso su "Nature" in queste ore ma ricevuto – come potrete anche voi leggere sulla parte in alto a sinistra dell'articolo, il 25 Aprile 2011. Ora, alla luce di questa "inattesa scoperta" come si definisce con stupore questo studio (…) è ancor più lecito chiedersi fino a dove le case farmaceutiche si spingono ad alterare le informazioni reali sui farmaci che dovrebbero curare e non colpire ulteriormente la salute della popolazione mondiale Pur comprendendo l'aberrante concetto per cui le case farmaceutiche hanno il proprio business in una massa mondiale di soggetti malati – è ovvio – piuttosto che di persone da rendere sane, è inammissibile la mancanza di informazioni alle popolazioni che una volta di più, vengono rese schiave dai regimi lobbistici di questa società ormai basata unicamente sul maggior profitto ai danni degli esseri umani "comuni". |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 24/11/2024 05:30:57 |
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