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La politica italiana ci sta portando oltre il baratro #abracciaconserte per dire no a questo sistema

La politica italiana ci sta portando oltre il baratro #abracciaconserte per dire no a questo sistema
Autore: Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 30/05/2018

Le cose che stanno accadendo in Italia sono di una gravità senza limiti. Da un lato è un bene però: chi ha testa per capire gli accadimenti, oggi ha un quadro davvero chiaro del sistema politico nazionale, dell’assoluto menefreghismo nei confronti delle istanze degli italiani e anche delle loro scelte elettorali.

Scelte che, sia chiaro, non sono affatto realizzate dagli elettori, attraverso un voto che è solo una sorta di rappresentazione teatrale. Non lo dico io, lo dicono i fatti, le leggi elettorali realizzate negli ultimi anni, e ancora, l’atteggiamento schizofrenico adottato dai politici di ogni formazione: se fino a qualche tempo fa avevano abituato la popolazione a cambiare casacca e idea una volta al giorno, ora cambiano e sparigliano tutto più volte al giorno.

Sia chiaro a tutti: questo metodo è assolutamente antidemocratico. La vera democrazia, ha tra i primi criteri, la chiarezza. Cosa che i politici di tutto il mondo sanno bene, ma sanno anche benissimo che - nella mente di persone poco avvezze a seguire in dettaglio tutto ciò che accade, anche se con un sistema schizofrenico - ciò che resta nella mente dei cittadini sono solo slogan propagandistici, urlati a manetta e con risultati evidenti sulle menti della gente comune, che crede a tutto ciò che viene loro detto dai politici di riferimento.

Ciò che sta accadendo in queste ore è frutto di un sistema politico arrogante, dittatoriale, inutile per il bene della popolazione. Hanno preso in giro tutti gli elettori – ammesso che gli elettori contino qualcosa nelle urne – e lo hanno fatto tutti i politici, nessuno escluso.

Dopo anni di “crisi economica” farlocca, buona solo per distruggere la capacità economica di milioni di famiglie, azzerare i diritti civili e fiaccare la dignità del popolo, ecco che sono arrivati al punto di utilizzare il metodo barbaro di non far più capire nulla alla maggior parte delle persone.

Ci eravamo lasciati alle spalle le menzogne elettorali di Renzi, che dopo poche ore dall’aver dichiarato “Berlusconi Game over” ci regalò la scoperta del Patto del Nazareno. Poi, non parliamo delle bugie, contrabbandate per verità assoluta, delle promesse svendute per realizzabili,  di un miglioramento della condizione economica e sociale della gente, mentre – nel frattempo – massacravano il mercato del lavoro col Jobs Act e toglievano ingenti e necessarie risorse economiche ai comparti primari come la Sanità o l’adeguamento di pensioni e stipendi: i bonus regalati a pioggia, modello Renzi, non sono serviti certo a dare una boccata di ossigeno ai più poveri o a stimolare l’economia interna. Anzi…

Eccoci ora qui, a un ennesimo capitolo di questa brutta storia intitolata sistema politico italiano: corrotto non significa solo operare malefatte in cambio di favori e denaro. No. Significa anche utilizzare biechi sistemi contro la popolazione, far vivere la gente nell’impossibilità di comprendere cosa stia accadendo, negare presente e futuro. Fottere tutti, insomma. In cambio di cosa? Di poltrone e vantaggi, in vista del periodo più buio che il mondo occidentale abbia mai vissuto dopo il primo Medioevo.

L’ondata di violenza economica, iniziata per causa degli inghippi finanziari statunitensi nel 2008, ora è alle stoccate finali. Le classi medie sono state fiaccate abbastanza, ma non basta. Ora è il momento dell’asservimento totale.

Come scrivo da tanto tempo ormai, i risparmi degli italiani – che corrispondono attualmente a circa 4.300 miliardi di euro, sono un piatto troppo ghiotto per essere lasciato nelle mani dei legittimi proprietari. Gli italiani non è che non abbiano denaro: non lo spendono. Fa parte del DNA nazionale. Inutile quindi fare certe politiche economiche delle pezze a colori attraverso l’assurdità dei “bonus”: non è così che si rilancia l’economia di una nazione in crisi di sistema, politico ed economico.

Questa cifra è in costante aumento. Con buona pace di quella fetta di italiani che, invece, stanno davvero trovando fatica a fare almeno due pasti al giorno, ma sono un’esigua minoranza, rispetto alla popolazione globale: le persone in povertà assoluta, anche se i dati non sono mai davvero aggiornati, sono circa 5,5 milioni.

Ora: vi sembra che le formazioni politiche nazionali si stiano preoccupando davvero delle esigenze della popolazione, dello sviluppo economico, di adottare processi sistemici per affrontare davvero le criticità, di ogni sorta, che rendono impossibile la vita quotidiana in questa nazione? No. Ed è palese. Stanno armeggiando, inciuciando ormai in maniera lampante. Stringono accordi tra contendenti – vedi l’orrido teatrino armato dalla coppia Salvini-Di Maio – propongono ministri inaccettabili per l’equilibrio finanziario già instabile del nostro paese, dal momento che – piaccia o meno – i mercati si muovono, rispondono e lanciano messaggi secondo quanto succede nella politica interna delle nazioni in cui investono o a cui prestano denaro.

Il caso Savona è stato solo il Deus ex machina, necessario a smuovere un poco le acque in un momento di stallo, e per far pensare che la colpa della mancata formazione del governo fosse di altri: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Vogliamo poi parlare del ritorno alle urne? Si sappia che, una tornata elettorale, ci costa circa mezzo miliardo di euro.  Due tornate elettorali a breve scadenza l’una dall’altra, ci costa un miliardo di euro circa. Avete presente cosa significa? Sperperare un botto di denaro. E questo denaro è denaro pubblico. Versato da tutti noi.

Ma non è tutto: con quale legge elettorale dovremmo tornare alle urne? Col Rosatellum? Per fare cosa, ricominciare daccapo il teatrino disgustoso a cui stiamo assistendo e che stiamo subendo?

Scusate, ma io non ci sto. Come cittadina e anche come giornalista.

Sapete cosa avrebbe potuto fare il Movimento5Stelle se davvero fossero state le persone ineccepibili e contro il sistema che dicono di essere? Rifiutarsi di presentarsi alle elezioni con una legge elettorale che non permette una maggioranza definita, e che sostiene solo alleanze. Con quei partiti che – a parole – dicono di voler abbattere.

Ne sarebbe uscito fuori un casino a livello nazionale e internazionale. Avrebbero davvero bloccato il sistema. Avrebbero dimostrato di esser ciò che dicono. Avevano un’arma eccezionale, in mano. Che si sono tenuti bene dall’utilizzare.

Tornare alle urne, dicono? Buttare altre centinaia di milioni degli italiani? L’arma in mano stavolta possiamo averla noi: uno sciopero elettorale massivo, da Nord a Sud. Ma con le prove: il giorno delle elezioni, tutti in strada, a filmare la popolazione a braccia conserte, in segno di protesta e negazioni di sostegno a un sistema che vuole solo fottere tutti. Stanno giocando a poker con la nostra esistenza. Non possiamo permetterlo.

I filmati possono essere inviati in diretta sui social, ma ci vuole la partecipazione della massa, e stavolta allora si, potrebbero cambiare, in meglio, molte cose. In altre nazioni europee, vedi la Francia, la gente scende in massa nelle piazze, e lo fa per giorni e giorni. Non temono di essere picchiati o osteggiati: i diritti civili, unico diritto primario degli esseri umani, hanno un valore così alto, da non poter permettere che una popolazione resti in casa, seduta su un divano, a fare la “rivoluzione” vomitando castronerie a iosa sui social.

Per una volta, sarebbe il caso di farlo. Tutti insieme.

L’hashtag per diffondere questa idea è:  #abracciaconserte

Si può fare, per non dover – a breve – subire molto più di quanto stiamo giù subendo.

Per coloro che sono interessati a sostenere, e a partecipare, a questa campagna, è stata creata una petizione sul sito Change.org raggiungibile cliccando il link: #abracciaconserte

©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina




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GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
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