|
|
|
Creare 24 milioni di posti di lavoro nel mondo, ecco quello che permetterebbe la lotta per ridurre le emissioni di CO2 -si’ da contenere il riscaldamento climatico al di sotto dei due gradi centigradi, cosi’ come previsto dall’accordo di Parigi del 12 dicembre 2015. Nel rapporto “Posti di lavoro e questioni sociali nel mondo 2018: un’economia verde e creatrice di lavoro”, reso pubblico il 14 maggio scorso, l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) ha fatto una stima delle perdite e delle creazioni di posti di lavoro indotti da questa evoluzione dell’economia, che viene giudicata ineluttabile. Con sei milioni di posti di lavoro distrutti, il saldo indotto dalla generalizzazione della transizione verde sarebbe quindi di 18 milioni entro il 2030. L’unica agenzia tripartita delle Nazioni Unite -che raggruppa i rappresentanti dei governi, dei lavoratori e dei salariati di 187 Stati membri- aveva già, nel passato, lavorato sulla questione dei lavori verdi e del lavoro decente. Nel 2013, nell’ambito della Conferenza internazionale del lavoro, che si tiene ogni mese di luglio a Ginevra, aveva prodotto un rapporto che indicava “dei guadagni netti in materia di lavori supplementari, tra il 2010 e il 2030, dallo 0,5 al 2%”. Catherine Saget, economista alì’ILO e principale autrice del rapporto pubblicato lunedì scorso, dice che “non si tratta di contabilizzare i lavori verdi prossimi, ma di studiare i guadagni e le perdite in tutti i settori toccati dal mutamento dell’economia”. Per questo l’ILO stima che “l’azione che tende a limitare il riscaldamento climatico a 2 gradi, porta alla creazione di lavori per compensare largamente i sei milioni di lavori soppressi nel settore”. Benefici in America, Asia ed Europa, perdite in Africa Rafforzare le formazioni e le protezioni sociali Numerosi esempi di aiuti possibili sono presentati in questo rapporto, come il lancio, in Kenya, di un sistema che organizza dei trasferimenti di cash, nell’ordine di 50 dollari (42 euro) ogni due mesi, versati al 25% delle famiglie in caso di siccità. O il programma Bolsa verde, creato in Brasile nel 2011, che incoraggia la preservazione dell’ambiente aumentando il livello di reddito delle famiglie in condizioni di estrema poverta’. Queste dovrebbero fare delle attivita’ come l’uso durevole delle risorse naturali o il mantenimento dello status quo nell’estensione delle foreste. Saldo positivo con la costruzione e i servizi I Paesi con economie sviluppate non sono dimenticati. In Francia, l’organizzazione internazionale valuta che circa 2,1 milioni di posti di lavoro (che rappresentano l’85 dei lavori totali) “dipendenti direttamente dalla gestione efficace e dalla durablita' di un ambiente sano”, Nell’ambito dell’energia, le perdite potrebbero attestarsi sui 42 mila posti di lavoro, compensati dalla creazione di altri 155 mila. I settori che conoscerebbero un saldo positivo sono le costruzioni (86.500), il manifatturiero (33.400) e i servizi (32.000). A livello mondiale, l’Agenzia delle Nazioni Unite studia anche gli impatti negativi del cambiamento climatico sull’economia. Nell’ambito dell’agricoltura, il riscaldamento si traduce con degli esaurimenti e delle perdite economiche secche. Gli autori del rapporto stimano che “lo stress termico provochera’ una perdita mondiale del 2% di ore di lavoro entro il 2030 a causa delle malattie”. Un argomento supplementare per l’ILO, che spinge gli Stati a sviluppare modelli economici conformi all’ambizione climatica fissata nel 2015 e alle norme che essa stessa perora per un lavoro decente. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 08:05:11 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
In termini di ambiente, non è il cambiamento climatico a venire prima, ma la questione dell'inquinamento in senso lato.
Smog, tanto smog, troppo smog. È un dato di fatto: soprattutto nelle aree urbane respiriamo un’aria pericolosamente inquinata...
Asma e rischi cardiaci dovuti all'aria inquinata, alle infezioni e alla malnutrizione dovute al riscaldamento globale
Numerosi studi hanno già messo in evidenza l'impatto negativo dell'aumento delle temperature e della CO2 atmosferica sul riso