Dopo 4 settimane di udienze, l'ex super ministro dell'economia del Vaticano, Cardinale George Pell, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di abusi sessuali.

E' una sentenza questa, che ancora una volta - sul tema della pedofilia - getta una luce negativa su come il Vaticano conduce la sua battaglia contro questi episodi.

Il commento della Santa Sede appare laconuco: «prendiamo atto della decisione emanata dall’autorità giudiziaria in Australia. Il Santo Padre aveva concesso a Pell un periodo di congedo per essere messo in grado di potersi difendere dalle accuse che gli erano state contestate. Tale disposizione rimane tuttora valida».

Secondo Belinda Wallinghton, magistrato di Melbourne, ci sono prove sufficienti affinché il Cardinal Pell venga processato.

Pell è accusato di abusi sessuali su minori, che sarebbero avvenuti nel decennio tra la fine degli anni '70 e '80, nel suo paese di nascita, Ballarat, ai tempi in cui era arcivescovo.

Le udienze con la presenza delle vittime in aula sono state secretate, e quindi non rese pubbliche ai giornalisti, di conseguenza non si conoscono i dettagli delle accuse, che sono diverse. Pell, dal canto suo, continua a respingere qualsiasi tipo di coinvolgimento in atti di pedofilia.