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Roma, Quartiere Pigneto: no alla soppressione della linea bus 81

Roma, Quartiere Pigneto: no alla soppressione della linea bus 81
Autore: Dal Comitato di Quartiere Pigneto Prenestino
Data: 20/04/2018

Molte sono le persone accorse alla biblioteca del Pigneto per la prima assemblea sul trasporto pubblico e contro il taglio della linea di bus n° 81. Una linea importante per il collegamento interno al quartiere e verso gli ospedali, un mezzo che permette agli utenti più anziani di spostarsi senza cambi estenuanti verso il centro della città.

Ma non si tratta solo di questo, il taglio avverrebbe in un quartiere dove tutte le linee sono già strapiene e avrebbero la necessità di essere ammodernate e potenziate, e dove invece già nel passato sono state tolti altri bus e tram portando la situazione all'esasperazione. L'apertura del collegamento della metro C a S. Giovanni avverrebbe su una linea A già oggi sovraccarica e sembra assurdo non attendere almeno 6 mesi prima di eliminare i mezzi di superficie onde verificare nei fatti la situazione, come richiesto dai comitati alla commissione Mobilità.

 

Molti gli interventi che rigettavano la logica del “altri stanno peggio” avanzata dal Comune per scatenare una guerra tra periferie con il trasferimento dei km altrove. Il trasporto pubblico deve aumentare in ogni quartiere perché la situazione attuale è insostenibile e costringe le persone già tormentate da lavori precari e con tempi di vita irregolari ad una vita di attese e viaggi estenuanti. Trasporto pubblico, ciclisti e pedoni devono essere in primo piano nella costruzione di una nuova mobilità oggi schiacciata dal trasporto privato, a cui spesso i cittadini ricorrono per le carenze di quello pubblico, e in cui tutti escono perdenti regalandoci una città invivibile. Non è sufficiente promettere una pista ciclabile in più e ricevere cordialmente i comitati, serve un tavolo permanente tra comune e cittadini e cambiare radicalmente approccio alla questione trasporti.

 

Tutti concordi nel rigettare la soluzione della privatizzazione proposta con il referendum di giugno che non solo porterebbe ad un aumento dei costi e ad un peggioramento della qualità ma che allontanerebbe ulteriormente dal controllo dei cittadini un’azienda strategica per la qualità della vita in città. L’Atac deve cambiare partendo dalla dirigenza che è responsabile assieme alla politica della situazione attuale. I debiti con le banche sono da ridiscutere mentre sostegno, appoggio e risorse devono essere convogliate su autisti, mezzi e manutenzione. Un invito particolare è stato lanciato ai lavoratori dell’Atac per unirsi alle prossime assemblee ed iniziative.

Dopo una lunga discussione è stato lanciato per il 7 maggio un presidio/assemblea sulla Prenestina, davanti alla direzione dell’Atac. Concordate inoltre altre iniziative di pubblicizzazione e sensibilizzazione della cittadinanza in vista di questo appuntamento che vedrà il sostegno e la partecipazione anche delle ciclofficine popolari oltre che dei comitato di quartiere S.Giovanni e Casal Bertone con cui abbiamo lavorato fino ad ora.

 

 




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